di Steed Gamero – foto di Mihail Ivanov
Virginia Monteverde, artista e curatrice di straordinaria sensibilità, è una delle voci più autorevoli nell’ambito dell’arte contemporanea dedicata alla Memoria della Shoah. Nata a Tübingen, in Germania, nel 1969 e cresciuta a Genova, Virginia ha costruito una carriera che intreccia sperimentazione digitale, curatela artistica e un impegno instancabile per la promozione della memoria storica attraverso il linguaggio dell’arte.
La sua rassegna annuale, “Segrete – Tracce di Memoria”, rappresenta un pilastro dell’arte dedicata alla Shoah. Questo evento, che si svolge tradizionalmente in occasione del Giorno della Memoria, si è imposto a livello internazionale come un appuntamento imprescindibile per la riflessione artistica e civile sul tema della Shoah.
Virginia Monteverde si è diplomata all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e ha scelto di orientare la sua produzione artistica verso la sperimentazione digitale. Le sue opere, che includono pittura digitale, videoarte e installazioni multimediali, sono esposte in collezioni prestigiose come il Museo di Sant’Agostino a Genova, il Museo d’arte contemporanea di Sella di Lodrignano a Parma, il Museo Ideale Leonardo Da Vinci a Vinci, e la Nelson Mandela Foundation in Sudafrica. La sua ricerca artistica si distingue per la capacità di fondere tecnologia e memoria, creando esperienze che risuonano profondamente nel cuore degli spettatori.
Come direttrice artistica di Art Commission APS, Virginia svolge un ruolo fondamentale nel coordinamento di eventi culturali di grande respiro. Con “Segrete – Tracce di Memoria”, ha trasformato luoghi storici come la Torre Grimaldina, il Complesso di Santa Maria di Castello e la Biblioteca Universitaria di Genova in spazi di dialogo interculturale e intergenerazionale.
L’edizione 2025 di “Segrete – Tracce di Memoria” si articola tra Genova, Milano, L’Aja e Berlino, coinvolgendo artisti, poeti, attori e musicisti provenienti da tutto il mondo. Dal 23 gennaio al 28 febbraio, la rassegna propone un programma variegato con mostre, conferenze e performance teatrali. Il cuore dell’evento risiede a Genova, con una mostra internazionale presso il suggestivo Complesso di Santa Maria di Castello, che per la prima volta ospita questa importante iniziativa.
Dal testo critico di Roberto Mastroianni emerge la profondità del messaggio di questa rassegna: “Le opere in mostra interagiscono restituendo una tensione figurale e percettiva che ripropone il passato nel presente, seguendo i segni lasciati sul corpo individuale e sociale dal trauma esperito e rimosso…”.
Tra le installazioni più significative, spicca Sprich auch du (Parla anche tu), una videoinstallazione di Roberto Malini, Dario Picciau e Fabio Patronelli, dedicata alla poesia di Paul Celan. Presentata alla Biblioteca Universitaria di Genova, quest’opera intreccia parola, immagine e suono in un’esperienza immersiva e toccante.
Virginia Monteverde non si limita alla promozione culturale locale. Grazie alla sua visione, “Segrete” ha ampliato il suo raggio d’azione, includendo eventi come la conferenza “Italia-Olanda, Memorie dal secolo breve” presso l’Ambasciata d’Italia a L’Aja, e la mostra “Die Erbschaft – L’eredità” alla Luisa Catucci Gallery di Berlino.
Gli appuntamenti di “Segrete”, per il Giorno della Memoria, vedono la partecipazione di studenti, docenti, critici d’arte e studiosi dell’Olocausto, sottolineando l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni in un dialogo attivo sulla memoria e i diritti umani. Come afferma Virginia: “L’arte ha il potere di creare connessioni profonde, di trasformare il ricordo in esperienza viva e di insegnare alle nuove generazioni il valore della libertà e dell’uguaglianza”.
Virginia Monteverde continua a dimostrare che l’arte non è solo espressione estetica, ma un veicolo potente per il cambiamento sociale e la conservazione della Memoria. Con la sua capacità di unire tradizione e innovazione, passato e futuro, Virginia rappresenta un esempio luminoso di come l’arte possa contribuire a costruire un mondo più giusto e consapevole.
La rassegna “Segrete – Tracce di Memoria” è molto più di un evento culturale: è un atto di resistenza, un richiamo all’umanità e un tributo a tutte le vittime dell’intolleranza. “Non dobbiamo mai smettere di ricordare,” sottolinea Virginia, “e non dobbiamo mai smettere di creare, perché è nell’arte che possiamo trovare la forza di costruire un futuro migliore”.
Nelle foto di Mihail Ivanov, da sinistra, Virginia Monteverde e Daniela Malini, docente ed educatrice alla Shoah; un gruppo di studenti davanti all’installazione Sprich auch du (Parla anche tu) dedicata a Paul Celan e realizzata da Roberto Malini, Fabio Patronelli e Dario Picciau; Daniela Malini illustra il Trittico multimediale e parla ai ragazzi di Paul Celan, poeta e sopravvissuto all’Olocausto