di Roberto Malini
I bambini hanno una particolare percezione dell’arte, che li emoziona solo quando ispira la loro fantasia e rappresenta una realtà simile al sogno. L’artista giapponese Chihiro Iwasaki, nata a Takefu – oggi Echizen – il 15 dicembre 1918, ha raffigurato la dimensione indefinita e meravigliosa dell’infanzia come pochi altri pittori. La sua popolarità, in patria, è ancora enorme e le sue opere, che rappresentano bambini e fiori, appaiono ripetutamente a corredo di libri per l’infanzia. Poco dopo la nascita di Chihiro, la sua famiglia si è trasferita a Tokyo, dove ha vissuto fino al 1945. Ha iniziato a disegnare, mettendo in mostra talento e ottimismo, in tenera età, mentre a quattordici anni ha preso lezioni di disegno e pitttura da Saburōsuke Okada, professore alla Scuola di Belle Arti di Tokyo. Diplomatasi nel 1936, ha iniziato a studiare calligrafia, con risultati sorprendenti. L’anno successivo è stata costretta a prendere marito per decisione della famiglia, secondo tradizione, e a trasferirsi a casa di lui, a Dalian, in Manciuria. Era un matrimonio triste e senza sentimento. I sentimenti, invece, Chihiro li infondeva con intensità e partecipazione nei dipinti ad acquerello e inchiostro, in cui non traspare mai la sua infelicità, ma l’armonia gioiosa della natura e del mondo infantile. Il suicidio del marito, un anno dopo le nozze, ha travolto l’esistenza della pittrice, che nel 1941 è tornata a Tokyo. Erano gli anni della Seconda guerra mondiale. Nel 1945 la casa di famiglia è stata distrutta durante un’incursione aerea. La pittrice e i suoi cari si sono così trasferiti presso la nonna materna, a Matsumoto. Dopo il conflitto, la Isawaki è entrata nel Partito Comunista Giapponese, dedicandosi a promuovere la pace e i diritti dei bambini. La sua attività di illustratrice è diventata professionale, caratterizzata da collaborazioni con riviste e case editrici specializzate in letteratura per ragazzi. Nel 1950 ha ottenuto il Premio del Ministro dell’Educazione. Si è risposata con il militante comunista Zenmei Matsumoto, sette anni più giovane di lei. Nel 1951 hanno avuto un figlio, Takeshi, il modello preferito dall’artista. Nel 1952 ha fatto costruire una casa a Tokyo, nel quartiere di Nerima. L’edificio accoglie oggi il Chihiro Art Museum. Nel 1956 ha acquistato un cottage nella splendida valle di Kurohime, ricca di scorci poetici fioriti che hanno fatto da sfondo a tanti suoi lavori. Ha realizzato circa settemila opere. E’ morta l’8 agosto 1974.