di Fondazione Mario Novaro
Echi di un fallimento
Banca M. Garibaldi & C.
di Enzo Ferrari
(Philobiblon Edizioni, Ventimiglia, 2017)
Presentazione del volume giovedì 19 aprile 2018, ore 18
Azimut Wealth Management
Piazza De Ferrari 3 (1°piano) – Genova
ingresso libero
Una Lehman Brothers ligure. L’attualità nella storia di una banca legata al territorio, che prima ne ottiene la fiducia e poi lo trascina in un tracollo ancora vivo nella memoria dei discendenti. Nascita e morte della Banca M. Garibaldi & C. sono ripercorse nel libro Echi di un fallimento scritto da Enzo Ferrari (Philobiblon Edizioni, 2017), che verrà presentato giovedì 19 aprile alle ore 18, nella sede di Azimut Wealth Management, in piazza De Ferrari 3 (1° piano), a Genova. L’appuntamento è organizzato dalla Fondazione Mario Novaro e da Azimut Wealth Management. L’ingresso è libero ma per motivi organizzativi è gradita la prenotazione al numero 010.5446.739 o all’indirizzo mail studio.marco.dufour@gmail.com
La Banca M. Garibaldi & C viene fondata a Imperia nel 1876 dall’imprenditore oleario Maurizio Garibaldi, che dopo pochi anni ne cede la gestione ai nipoti Franco e Maurizio Pagliano. Sarà quest’ultimo a dichiarare il fallimento nel 1926, trascinando nel baratro 10 mila clienti, 86 aziende e 170 dipendenti. Una vicenda anticipatrice di tanti, recenti, crac finanziari. L’autore Enzo Ferrari, un ex bancario con la passione per la storia e la letteratura, l’ha ricostruita esaminando i documenti conservati presso gli Archivi di Stato, l’ex Banca Commerciale Italiana di Milano, la Banca d’Italia a Roma, la Banca Carige a Genova, l’Archivio Storico del banco di Napoli, l’Università, l’Archivio Notarile, le Biblioteche liguri, oltre ad avere lui stesso raccolto testimonianze dirette, ricorrendo ad archivi privati e cronache giornalistiche dell’epoca. Un lavoro di ricerca così vasto non è solo dovuto allo zelo dello studioso, ma anche alla necessità di ricostruire una storia ancora viva nella memoria collettiva di Imperia, ma priva di un’adeguata analisi unitaria.
La Banca Garibaldi era stimata non solo a livello locale, ma anche nazionale. Oltre alla sede centrale di Porto Maurizio, poteva vantare ben tredici sportelli disseminati in tutta la Liguria. L’ultimo proprietario Maurizio Pagliano nel 1926 era stato insignito della carica di Commendatore. Il nome sembrava una garanzia. Gli artigiani, i negozianti, i contadini imperiesi affidarono i loro risparmi a una realtà locale in cui si riconoscevano con orgoglio e fiducia. Ma la Banca Garibaldi si rivelò un gigante coi piedi di argilla. La matrice del fallimento ripete uno schema ormai risaputo: amministratori e dirigenti spregiudicati, una legislazione che fatica a tenere il passo con i rapidi mutamenti del sistema finanziario, disponibilità nel concedere credito ad aziende o singole persone, spesso amiche, senza reale solvibilità. Segue processo. Pagliaro viene assolto e mantiene la carica di Commendatore. Vanno in galera i figli Paolo ed Eugenio, con il direttore di una filiale, ma presto godono di un’amnistia. Dopo, è meglio dimenticare. Ma non tutti, evidentemente, ci sono riusciti.
Ferrari, nato a Genova nel 1956, vive a Imperia da diversi anni. Nel 2007 ha pubblicato Nuvole d’estate in Liguria, nel 2009 il volume di racconti La mostra della memoria, nel 2013 il libro Naturalmente Parasio. Nel 2015 con Francesco Milano ha scritto Memorie di un tempo di guerra 1915-1918, che ha ottenuto il riconoscimento della Presidenza del Consiglio di Ministri per le celebrazioni nazionali della Grande Guerra.
Tel. 010/5530319 – info@fondazionenovaro.it