Nei versi di Antonio Clemente la terra e la mente, il vento e il respiro si identificano, si compenetrano di continuo e dove vive la terra, vive il cuore. Dove sanguina la natura, l’intero essere umano è ferito. Sono poesie come paesaggi, sotto i cieli di Sicilia, che sono sempre troppo azzurri, troppo silenziosi o troppo crudeli. E sulla terra di nessuno, il pensiero si affanna a trattenere l’esistente affinché non affondi in un’irrealtà senza inizio né fine. La sola via di fuga è il volo. R.M.
Senza parole
di Antonio Clemente
Incomunicabilità
di un mattino
di metà novembre.
Il cielo composto
da acqua e cemento.
Intorno odo il frastuono
delle foglie che
cadono, morte.
Davanti ho una strada
tortuosa e in salita,
la sola possibile
e che conosco.
Unica scelta
tra andare e fermarsi
è volare.
Da Terra di nessuno, Edizioni Medinova, Favara (AG) 2016
Dipinti di Gennaro Pardo (Castelvetrano, 1865-1927), Tavola preparatoria del Vaso di Pandora e Le colonne rialzate del tempio C di Selinunte.