di Roberto Malini
Molti africani parlano sia le lingue locali che interessanti varianti del francese, dell’inglese, del portoghese. Una di queste, il Nigerian Pidgin English, ha radici inglesi che hanno accolto elementi importanti della lingua creola. Non ha mai avuto il crisma di lingua ufficiale, ma ha ottenuto un’importante dignità letteraria grazie all’opera – scritta in Nigerian Pidgin – di Wole Soyinka, romanziere, poeta, Premio Nobel per la Letteratura. Ho tradotto in italiano – per Lavinia Dickinson Editore – le poesie di un altro autore emergente che scrive in Nigerian Pidgin: Alatishe Kolawole. Sono idiomi nati durante la tratta degli schiavi, interessanti da studiare; vi è una miniera di letteratura sconosciuta che si esprime in queste varianti di lingue maggioritarie. In Camerun esistono almeno sette varianti di Pidgin English (o Kamtok) e almeno metà della popolazione sa esprimersi in una di esse. In Ruanda (dove la tratta degli schiavi non si è verificata) si parla e scrive sia in una forma locale di inglese che in una di francese, di cui vi sono esempi letterari, come la poetessa transgender Skylar, anche lei da me tradotta e pubblicata in questo 2019.