L’esperienza di Daniela Malini, docente e scrittrice, in collegamento quotidiano con i suoi studenti, costretti all’isolamento e raggiunti da notizie e numeri drammatici relativi alla tragedia della pandemia, nonché bombardati da messaggi mediatici spesso contraddittori. “Questo progetto è nato in modo del tutto spontaneo, “ spiega l’insegnante, “durante le primissime lezioni in videoconferenza con le mie classi. Mentre ci si ritrovava, con una certa emozione da parte di tutti, dopo un periodo di sola comunicazione attraverso il registro elettronico e le email con cui i ragazzi mi inviavano i lavori svolti, gli studenti mi hanno proposto di raccontare le loro giornate di clausura e ansia. Tra un discorso e l’altro, qualcuno ha iniziato a mostrare a me e ai compagni un disegno, un fumetto, una scritta, un autoritratto. Ho notato che c’erano in tutti questi lavori elementi comuni, il senso di spaesamento dei ragazzi: occhi enormi persi nel vuoto, sguardi come ipnotizzati rivolti verso uno schermo, letti della cameretta che si trasformano in stanze disadorne di ospedale, oggetti che assumono un nuovo significato simbolico (l’Amuchina), eroi che indossano la mascherina… La proposta di esprimere il proprio vissuto e di condividerlo con gli altri ragazzi è stata subito accolta da alcuni studenti. Ho poi pensato che fosse importante far conoscere anche all’esterno quello che provano gli adolescenti, che per la prima volta nella loro vita si ritrovano in una situazione nuova ed estremamente pesante sul piano psicologico. Spesso con un certo carico di lavoro scolastico da svolgere tutti i giorni, on line. Il progetto “Studenti e coronavirus” presenta alcune opere realizzate dagli studenti e le idee che le hanno ispirate. E a proposito di idee, un ringraziamento speciale a Federica.
“Solitudine, lampi e tempo immobile” di Camilla Rellini
Camilla Rellini, studentessa del II anno al Liceo, descrive la sua opera, molto essenziale, grafica, iconica: “Il disegno principale con al centro la ragazza (che poi sarei io in quanto ritengo questo disegno molto personale e ispirato alla mia esperienza) esprime, diciamo, il senso di solitudine dato dalla quarantena. I fulmini che si vedono sopra il capo rappresentano il mal di testa che mi tiene compagnia da qualche settimana, probabilmente causato dalle radiazioni dei dispositivi elettronici che purtroppo sono l’unico modo per tenermi in contatto con il mondo esterno; gli oggetti elettronici mi hanno dato l’ispirazione di inserire tutte le problematiche di questo periodo di quarantena miste a quelli della mia adolescenza, nei fumetti dei messaggi. Ovviamente le problematiche che espongo in questo disegno sono tante e varie e ci sarebbero discorsi infiniti da fare dietro a ogni fumetto, semplifico la spiegazione dicendo che i messaggi che vengono da destra sono miei e quelli che partono da sinistra sono problematiche che il mondo mi trasmette, quindi che subisco; alcuni esempi sono frasi che in questo periodo hanno un certo peso sul mio stato emotivo e anche alcune emoticon che rappresentano il coronavirus e la televisione che non parla d’altro, uno specchio che rappresenta un problema più legato all’adolescenza che al coronavirus. E’ rappresentata una casa perché io avrei dovuto trasferirmi in questo periodo ma per ovvi motivi siamo obbligati a rimandare. I miei fumetti rappresentano i miei dubbi e le mie incertezze, con cui vengo a contatto più spesso ora che sono da sola e l’orologio rotto ovviamente rappresenta il tempo che non passa e il fatto che non si sa quando finirà la quarantena”
Stupenda! X intensità e drammaticità espressa, paradossalmente, richiama alla mente Guernica e l’urlo, ovviamente ua sensazione oggettiva…. Molto molto brava!