Pur nella consapevolezza della tragedia che li circondava, molti artisti hanno sfruttato le settimane di lockdown per dedicarsi alla loro attività creativa, senza le distrazioni del mercato, degli incontri con i collezionisti, delle interviste. “Per me è stato un periodo eccezionale,” ha confessato David Hockney, grande pittore del Regno Unito, oggi 83enne, “che mi ha permesso di dedicarmi alla pittura a tempo pieno”. Diversa la situazione emotiva degli street artist, che però non hanno rinunciato alla loro vocazione: “Durante il lockdown ho dipinto un murale nel bagno,” ha affermato Bansky, che tuttavia è più a suo agio con pareti esterne di più importanti dimensioni e soprattutto… con la più totale libertà. Alcuni insegnanti hanno impostato durante la riduzione forzata delle libertà individuali, nuove forme di didattica, in cui l’arte ha avuto, per gli studenti, uno dei più alti indici di gradimento. La docente Ludovica Saviane ha invitato i suoi allievi a un incontro-confronto con la grande pittura del passato, proponendo loro di partecipare all’iniziativa lanciata dal Getty Museum, il cui tema è “Arte e quarantena”. Due delle opere partecipano anche all’iniziativa ideata da Daniela Malini con la partecipazione di Genova Poesia “Studenti e coronavirus”. È la stessa professoressa Saviane a descrivere sinteticamente i lavori dei suoi studenti di prima Liceo:
“Anna Fabiani sceglie un particolare di un quadro figurativo tradizionale trovato per caso, pittura dalla pennellata delicata e attenta alla natura della luce e dell’incarnato. Un ritratto raffinato e intimo ripreso molto bene nella fotografia di Anna che ne ricrea con attenzione l’atmosfera, la posa e i colori. Anna ha osservato attentamente i dettagli che sono alla base del programma di laboratorio artistico nel biennio del liceo, programma che approfondisce attraverso l’esercizio il chiaroscuro, il colore, la prospettiva e la composizione degli elaborati. Come spesso succede però questi ultimi ci raccontano anche qualcosa di più profondo e personale”.
“Maria Caridad Bera riproduce a suo modo il quadro cubista di Picasso, uno dei numerosi dedicati alla chitarra dal grande artista. Partendo dalla passione per la musica, Maria fotografa la sua chitarra da vari punti di vista e compone le fotografie insieme, proprio come operavano nei loro quadri gli artisti di quella corrente. Incorpora poi segni, campiture e un foglio di giornale a collage. Una interpretazione personale ma anche attenta ai particolari compositivi dell’opera originale, perfetta per il programma di laboratorio artistico del biennio, in cui si analizza e si cerca di far propri i temi del segno, della materia, della composizione”.
Il progetto “Studenti e coronavirus”
L’esperienza di Daniela Malini, docente e scrittrice, in collegamento quotidiano con i suoi studenti, costretti all’isolamento e raggiunti da notizie e numeri drammatici relativi alla tragedia della pandemia, nonché bombardati da messaggi mediatici spesso contraddittori. “Questo progetto è nato in modo del tutto spontaneo, “ spiega l’insegnante, “durante le primissime lezioni in videoconferenza con le mie classi. Mentre ci si ritrovava, con una certa emozione da parte di tutti, dopo un periodo di sola comunicazione attraverso il registro elettronico e le email con cui i ragazzi mi inviavano i lavori svolti, gli studenti mi hanno proposto di raccontare le loro giornate di clausura e ansia. Tra un discorso e l’altro, qualcuno ha iniziato a mostrare a me e ai compagni un disegno, un fumetto, una scritta, un autoritratto. Ho notato che c’erano in tutti questi lavori elementi comuni, il senso di spaesamento dei ragazzi: occhi enormi persi nel vuoto, sguardi come ipnotizzati rivolti verso uno schermo, letti della cameretta che si trasformano in stanze disadorne di ospedale, oggetti che assumono un nuovo significato simbolico (l’Amuchina), eroi che indossano la mascherina… La proposta di esprimere il proprio vissuto e di condividerlo con gli altri ragazzi è stata subito accolta da alcuni studenti. Ho poi pensato che fosse importante far conoscere anche all’esterno quello che provano gli adolescenti, che per la prima volta nella loro vita si ritrovano in una situazione nuova ed estremamente pesante sul piano psicologico. Spesso con un certo carico di lavoro scolastico da svolgere tutti i giorni, on line. Il progetto “Studenti e coronavirus” presenta alcune opere realizzate dagli studenti e le idee che le hanno ispirate. E a proposito di idee, un ringraziamento speciale a Federica.