Durante il Covid-19 in Perù, una vicenda ha oltrepassato i confini nazionali: la drammatica necessità di bombole di ossigeno per alcuni malati indigenti. I media nazionali e internazionali hanno mostrato immagini dell’esterno di molti locali di distributori di ossigeno, con lunghe file di persone, ognuna delle quali ritratta con una bombola di ossigeno di medie o grandi dimensioni da “ricaricare”. La situazione attuale vede un gran numero di persone recarsi ogni giorno in questi negozi, con l’urgenza, a volte disperata, di avere l’ossigeno necessario alla vita: i familiari che hanno un parente con il Covid-19 in cura domiciliare, in condizioni stazionarie o in fase di recupero. Pazienti che non possono sopravvivere senza ossigeno e si trovano vicini ai propri cari, fra le pareti domestiche. Tuttavia, l’ossigeno scarseggia anche presso gli ospedali, dove centinaia di pazienti sono ricoverati in condizioni gravi.
La drammaticità di queste storie, però, non riguarda soltanto la necessità dell’ossigeno, ma anche il prezzo delle bombole, che in queste settimane è aumentato a dismisura. Una bombola di ossigeno di 10 metri cubi è una bombola di grandi dimensioni. A seconda della necessità del paziente che ne ha bisogno, una bombola di grandi dimensioni può durare fra le dieci e le trenta ore. Dipende dal caso specifico ed è sempre un elemento necessario alla sopravvivenza. A Lima, capitale del Perù, in molti negozi il prezzo di questo tipo di bombola è aumentato da 600 soles (poco più di 150 euro) a 4800 soles (oltre 1200 euro), o 6000 soles (oltre 1500 euro). Questo aumento del prezzo sproporzionato che riguarda le bombole di ossigeno ha toccato anche la ricarica e ogni metro cubo è passato da un prezzo di 15 soles (3,85 euro) a 50 soles (12,82 euro), o anche 100 soles (25,64 euro). Somme che nella quotidianità diventano comunque difficili da sostenere per una famiglia umile. Per questo molta gente, non potendo acquistare una bombola di ossigeno, si è vista costretta a noleggiarla, lasciando caparre consistenti ai negozianti. Qualcuno si è rivolto al mercato nero e come conseguenza, per acquistare o ricaricare le bombole di ossigeno, si è indebitato.
In questa situazione sono stati importanti i gesti di alcune persone, che vengono definite come “gli eroi dell’ossigeno”. Per esempio, un uomo di Callao, un imprenditore di nome Luis Barsallo, che gestisce un punto vendita di ossigeno industriale e medicinale, insieme ai suoi dipendenti. Recentemente i media nazionali hanno dedicato molto spazio a quest’uomo, che a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, e nonostante la scarsità del prodotto a livello nazionale, non ha aumentato il prezzo della ricarica dell’ossigeno: mantenendolo a 15 soles al metro cubo, il suo prezzo abituale. Negli ultimi giorni, grazie ai numerosi servizi sulla stampa, molta gente ha fatto girare il passaparola e si sono formate lunghe code fuori dal suo negozio. Lunedì scorso, all’esterno del punto vendita, si era formata un lunga processione, composta da quasi cento persone. I clienti, nella scorsa settimana, arrivavano alle tre del mattino per mettersi in fila, mentre recentemente alcuni di loro hanno dichiarato che sono arrivati addirittura alle dieci di sera del giorno prima.
Quando una giornalista ha posto alcune domande a Luis, l’imprenditore si è mostrato assai sorpreso dall’attenzione che gli era riservata e dagli applausi della gente intorno a lui. In una recente intervista ha dichiarato che ultimamente sta lavorando tanto, soprattutto in seguito allo spazio che gli ha dedicato la stampa, e che il suo negozio, che chiudeva alle cinque del pomeriggio, ora resta aperto più del solito. Luis desidera che tutte le persone in fila possano tornare negli ospedali o nelle loro case con il prezioso ossigeno medicinale. Quando gli è stato chiesto cosa pensasse dei suoi colleghi, che gonfiano i prezzi a dismisura in momento così drammatico, ha affermato: “Ogni essere umano è responsabile dei propri atti”. Recentemente, sempre a Callao, si è avuta notizia di un altro imprenditore che non specula sulla pandemia. Si chiama Hugo e il suo negozio offre l’ossigeno al giusto prezzo. A fronte di tanti casi di venditori senza scrupoli, ne esistono altri virtuosi. A Trujillo il signor Alexander ha offerto le bombole di ossigeno e le ricariche allo stesso prezzo di mercato che vigeva prima della diffusione del coronavirus. Ora è stato costretto a una chiusura temporanea, in attesa di ripristinare le scorte, ma è pronto a riaprire per continuare nella sua attività così preziosa per i suoi concittadini.
Recentemente il governo peruviano ha dichiarato che l’ossigeno è “un prodotto di interesse nazionale” e una risorsa importante per la salute. A causa della scarsità sul territorio nazionale, si sono avviati procedimenti perché si inizi l’importazione dai paesi vicini. Tuttavia nello stato latinoamericano è ancora particolarmente dura la realtà per chi ha un parente con il Covid-19 che necessiti di ossigeno terapeutico. È importante rilevare comunque l’abnegazione di questi negozianti, persone come Luis, Hugo e Alexander, che lavorando per il bene collettivo, senza speculare sul dolore e sulla morte, hanno contrastato gli aumenti iniqui del prezzo dell’ossigeno sul territorio nazionale. Questi “eroi dell’ossigeno” hanno affermato, con la modestia e la sincerità che li contraddistinguono, che non si ritengono eroi, ma solo esseri umani, imprenditori che hanno cercato di dare una mano alla popolazione durante una drammatica necessità.