di Roberto Malini
Rabbi Akiva, uno dei più grandi rabbini che il popolo ebraico abbia mai avuto, affermò che il Cantico dei Cantici non è solo un libro santo, ma il libro santo dei libri santi: qodesh ha qodashim. Il Cantico ha diversi piani di lettura e lo può leggere la persona umile, trovando in esso il più sentimentale e lirico dei canti d’amore, così come il sapiente, che a ogni lettura trova risposte, fino a che non gli è palese che il Cantico dei Cantici contiene in sé tutta la Torah, tutto il conoscibile, tutta la bellezza esistenti. È il Tempio scritto, il Tempio fatto di parole.
Dipinto di Marc Chagall