di Roberto Malini
Ci ha lasciati all’età di 67 anni Claudio Magnabosco, un amico fraterno, un difensore dei diritti umani coraggioso ed efficace, un essere umano che mancherà a noi e a tutti coloro che rifiutano l’odio, la violenza, l’ipocrisia.
Amatissimo marito di Isoke Aikpitanyi, scrittrice, poetessa, attivista contro la tratta di esseri umani, Claudio ha creato nel 2000 la prima rete contro le nuove schiavitù. Il suo impegno a difesa delle donne prigioniere del mercato sessuale ha ottenuto importanti risultati, evitando tragedie umane e tenendo desta l’attenzione delle istituzioni, delle autorità e dei media sul fenomeno criminale della tratta.
Insieme a Isoke Aikpitanyi, Claudio Magnabosco ha ricevuto nel 2015 il premio Makwan per i diritti umani, riconoscimento che sottolinea l’enorme importanza della loro opera, che impedisce alla cultura e alla civiltà del nostro tempo di voltare la faccia di fronte a una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali e della dignità di alcuni fra gli esseri umani più vulnerabili.
Nella foto di Steed Gamero, Claudio e Isoke