Poesie per Willy, i poeti onorano la memoria di Willy Monteiro Duarte

di Roberto Malini

Abbiamo iniziato a raccogliere le Poesie per Willy nel giorno del suo funerale. La tragica violenza che ha strappato la vita al giovane Willy Monteiro Duarte ha toccato profondamente tanti poeti italiani, che hanno scritto in sua memoria versi commoventi, ricchi di pietas e di sincero cordoglio. Siamo tutti accanto alla famiglia e la nostra speranza è di essere riusciti a trovare le parole, le immagini per farle sentire la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Dopo la morte del ragazzo, abbiamo scritto alle istituzioni nazionali, del Lazio, della provincia di Frosinone e del Comune di Paliano affinché al giovane eroe e martire sia dedicata al più presto una strada o un edificio. Il suo nome deve permanere, perché è un esempio e un monito per tutti noi. La Regione Lazio dedicherà a Willy un istituto alberghiero, mentre è all’attenzione della giunta comunale la nostra proposta di intitolazione di una strada, come ha riferito anche la stampa locale. La società sportiva A.S. Roma ha a propria volta accolto due nostre proposte: giocare una partita amichevole con il nome del giovane scritto sulle maglie sociali (che si è svolta il 9 settembre, davanti alla sorella di Willy) e dedicare un evento riservato ai giovani per promuovere il rispetto reciproco, la tolleranza e la nonviolenza. La A.S. Roma ci ha annunciato che l’iniziativa “A Scuola di Tifo” sarà dedicata alla memoria di Willy. Tra i punti cardine degli incontri con gli studenti ci sarà la lotta al bullismo. Un grazie di cuore a coloro che stanno onorando il ragazzo di cui conosciamo tutti il luminoso sorriso, attraverso le foto diffuse dai media e dai social. Grazie anche a Unicef per Il sostegno all’iniziativa. Da parte nostra, con la poesia e l’impegno civile, proseguiamo il lavoro – da oggi anche in suo nome – per porre un freno alla violenza in tutte le sue forme.

POESIE PER WILLY

Il sangue di una vita

in morte di Willy Monteiro Duarte (1999-2020)

Il sangue di una vita
sgorga da una ferita
quando il riso squarcia il viso
come un taglio nella luce.

C’è luce nella morte.

C’è morte in una lampada
accesa come luna
finché un sasso la spegne.

C’è distacco nel riso
che perde goccia a goccia
la sua luce di lampada.

C’è dolore negli occhi
che hanno perso le lampade
e lasciato le stelle.

Infine solo sassi,
nel brusio di parole
illeggibili ormai.

Roberto Malini – inedita

 

Bei giorni, lo sarebbero

In memoriam Willy Monteiro Duarte (1999-2020)

Bei giorni, lo sarebbero
se qualcuno venisse in nostro soccorso,
quando siamo in pericolo,
come quando eravamo bambini.

Se qualcuno arrivasse al momento giusto
e ci desse una mano senza chiederci nulla,
nulla in cambio.

Bei giorni, lo sarebbero
se qualcuno dicesse che le cose miglioreranno
e le ferite guariranno presto.

Bei giorni, lo sarebbero
se nel vivere non ci fosse violenza.

Se non ci spingessimo l’uno contro l’altro.

Se potessimo compiere solo gesti umani
nei confronti degli altri.

Se potessimo curare la fragilità dei giovani,
degli indifesi.

Se potessimo dedicare più tempo a chi amiamo.

Bei giorni, lo sarebbero,
se non vi fosse chi impone
la sua forza verso gli altri
e li umilia.

Bei giorni, lo sarebbero, se nel vivere
vi fosse rispetto vero fra persone.

Se si rispettasse il dolore
e l’odio tacesse almeno di fronte al sangue.

Bei giorni, lo sarebbero
se i ragazzi sapessero che torneranno
a casa illesi, per riposare
e aspettare il domani senza paura.

Bei giorni, lo sarebbero
se madri, padri, fratelli
vedessero i sogni dei giovani
diventare realtà a uno a uno.

Bei giorni, lo sarebbero
e lo saranno se dal nostro dolore,
se dalla nostra perdita
nascerà una promessa.

Steed Gamero – inedita

 

La tua innocenza Willy

Ricordando Willy Monteiro Duarte (1999-2020)

La belva percorre il tunnel
che la separa dall’arena polverosa
– lo spettacolo sta per terminare –
mentre bruciano le sue parvenze umane
nel cerchio di fuoco.

Nel buio resta
il luccichio sinistro
delle sue zanne.

Le offri parole
per ammansirla,
getti perle tra i suoi denti
per calmare la sua rabbia.

La tua innocenza Willy,
la tua bellezza
sono state il pretesto
della tua esecuzione.

Daniela Malini – inedita

 

Indignazione

Indignazione
lacrime di impotenza
ma dove nasce
tutta quella violenza
che latte acido
ha bevuto
l’assassino
che buchi neri nel cuore
nella slabbrata mente
che annaspa
tra virtuale e reale.

Mancanze che tu Willy
non hai vissuto certamente
nella tua comunità capoverdiana
Willy dagli occhi lucenti
dal generoso sorriso
e lo slancio gratuito
ignaro della furia feroce
che in meno di un minuto
uccide.

Tutto è lecito ormai?
in questa deriva da “arancia meccanica”
Come salvarci?

Floriana Raggi – inedita

 

Muscoli e niente

Resta poco di te
se non quel dolce sorriso
non son serviti i tuoi libri
correre dietro a un pallone
la fiducia in quel mondo che
ti ha schiacciato, bastardo
col suo scarpone di pietra
tutto muscoli e niente.

Roberto Marzano – inedita

 

Prenderò il mare
(Dedicato a Willy Monteiro Duarte)

Ero sulla collina
e vedevo che il Signore progettava il tuo benessere,
ma gli assassini non lo compresero.

Sulla sommità della tua ruota Willy
il piano del Signore non era che tu fossi ferito.

Prima degli uomini, fu il male a scegliere la tua sorte.

Sulla collina
il Signore progettava di darti speranza e futuro,
ma gli assassini lo ignorarono.

Sulla collina
sono piegato e spezzato
così come coloro che in cielo e in terra
rivolgono gli occhi in lacrime alla tua tomba.

Al furore del sole
sono fermi i miei piedi.

E anche se fa male
non piangerò.

Darò un bacio alla luna stanotte e cavalcherò le stelle
finché irromperà l’alba.

Ti canterò sulle pagine dei miei libri
e leggerò al mondo ogni tua aspirazione annientata.

Oh, danzerò il tuo nome nel crepuscolo!

Prenderò il mare per udire la tua storia mai raccontata.

Prenderò il mare Willy
e immergerò i miei piedi in quel viaggio.

Li immergerò nel mare
e ascolterò in silenzio il tuo cuore che batte.

Oh, siedo nella sabbia e affido al vento il mio amore!

Prenderò il mare e navigherò seguendo i venti.

Prenderò il mare per i miei fratelli
e attraversando il mondo toccherò i cuori dei giovani.

Alatishe Kolawole – inedita

 

Per Willy

Chissà ora
dietro il tuo sorriso
cosa c’è.

Se il tuo nome
è ancora dolore.

O se c’è perdono
per chi ha
preso a calci
il tuo cuore.

Elisa Amadori Brigida – inedita

 

In un modo che si basa sul cuore, impavido

In un modo che si basa sul cuore, impavido,
siamo diventati più audaci
e pronti a entrare nel tema di un dramma
che parla per i nostri figli.

Abbiamo visto la rovina nella valle,
che ci ha portato via Willy.

Abbiamo visto i violenti
nelle pieghe della pelle inorridita.

Andiamo a pezzi e respiriamo.

Andiamo a pezzi e respiriamo ancora.

Il tavolo è rotto.

La sedia è rotta.

Stiamo irrompendo nelle trincee
accanto ai bambini colpiti da bullismo.

La violenza ci disgusta.

In un modo che si basa sul cuore, impavido,
suoniamo le trombe indiluite dei ragazzi
che silenziosamente chiedono aiuto.

Andiamo a pezzi alla vista dell’orribile decadenza
nelle nostre comunità.

Respiriamo ancora per chi ha bisogno di noi.

In un modo che si basa sul cuore, impavido,
siamo la voce di chi ha paura di parlare,
noi che la società chiama ogni giorno
deboli e ridicoli.

Il tavolo è rotto e sì
la sedia è rotta.

Siamo così a pezzi,
ma respiriamo ancora.

Alatishe Kolawole – inedita

 

Willy sul Monte di Portofino

Sali al Monte di Portofino,
santuario dell’infanzia e dell’adolescenza,
con piedi di nuvola, sfiorando il mare,
la pietra antica, le rocce su cui cresce
la preziosa lisca, le trincee ormai in pace,
i calcari, i sentieri bordati di sassifraga,
gli oliveti e i boschi.

Sali al Monte di Portofino
dove tambureggia il picchio
in concerto con l’usignolo dalla coda fulva,
eseguendo con lui la canzone innocente.

Sali al Monte di Portofino per vegliare
sul presagio di rabbia e uragano
che incombe all’alba come nube a muro,
mentre ondeggiano i pini come un mare verde.

Sali, Willy, al monte dei giovani
e guarda in basso, nello specchio del mondo,
le fonti e i fiori che filtrano come lacrime o stelle
dal conglomerato indifferente.

Concedici il conforto del sorriso,
che ci distolga per un istante
dalle piaghe sull’anima pura del tempo
e perdona la nostra incapacità di splendere
al lume di ricordi vivi come il dolore.

Roberto Malini – inedita

 

Breccia d’alba

Vivrai ancora
se consegneremo alla morte
il nostro sguardo estraneo
all’umano dolore.

Vivrai
quando armati di vento
piegheremo le spade dell’arroganza
che cadranno sull’asfalto
con un rumore sordo di ferraglia.

Vivrai
quando i nostri occhi
osserveranno il mondo
dalla breccia d’alba
fra le tue palpebre.

Daniela Malini – inedita

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