Il 25 novembre 2020 è morto Marcello Zuinisi, difensore dei diritti umani che ha dedicato l’intera esistenza alle famiglie rom povere e perseguitate. Mi ha dato la triste notizia il comune amico Igor Stojanovic. Marcello e io abbiamo condotto insieme tante azioni umanitarie e abbiamo tenuto reading di poesia, musica e diritti umani. Mi accompagnava alla chitarra e si commuoveva profondamente, perché nella poesia, nell’arte trovava quel mondo ideale che sognava, un mondo di gente libera, uguale e solidale. Ho scritto una poesia in sua memoria, immaginando di recitarla con l’accompagnamento della sua amata chitarra acustica. Che la terra gli sia lieve.
Era come Gesù, ma con più rabbia
In morte di Marcello Zuinisi (1968-2020)
L’amico dei poveri è morto
e adesso ci manca la follia del suo amore.
Sentinella di case occupate e baracche,
di roulotte e vecchi camper,
era come Gesù, ma con più rabbia.
Ora che la sua lampada si è spenta
ci mancano i suoi cartelli scritti a pennarello,
la sua chitarra piena di spine,
il lamento dei suoi diavoli blu.
Ci manca la sua passione,
quel fuoco che hanno solo i martiri e i giusti
e sa bruciare l’indifferenza.
Raccogliamone una scintilla
se vogliamo ricordarlo
e teniamola viva in noi.
Nelle foto di Steed Gamero, in viaggio e “in concerto” con Marcello Zuinisi