di Roberto Malini
Si abbattono alberi in tante regioni d’Italia; i cittadini che amano la natura non capiscono perché e quasi mai le istituzioni documentano le ragioni dell’intervento. Salvare gli alberi sani è un dovere di tutti noi. Come fare? In primis, accertandosi che esiste, per l’abbattimento, il parere favorevole dell’agronomo comunale o di un agronomo forestale iscritto all’albo o di staff tecnico-scientifico o dei Carabinieri Forestali. Si può richiedere documentazione con posta certificata per capire se l’albero è stato registrato come malato o pericoloso per l’incolumità pubblica. Gli atti devono dimostrarlo. Se l’albero non è pericoloso si può intervenire (prima dell’abbattimento) con una contro-relazione di un agronomo o forestale che deve spiegare perché gli alberi sono sani e non vanno abbattuti. Se è periodo di nidificazione e l’albero ospita esemplari ornitologici, non lo si può abbattere. Se gli alberi sono sani e il taglio non viene fermato nonostante le segnalazioni ai Carabinieri Forestali, si può procedere con un esposto alla Procura della Repubblica allegando tutta la documentazione possibile e facendosi appoggiare da più associazioni ambientaliste e comitati di cittadini.
La quercia caduta
di Giovanni Pascoli
Dov’era l’ombra, or se la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: “Or vedo: era pur grande!”
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: “Or vedo: era pur buona!”
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.