di Roberto Malini
In attesa del Parco di Scultura Urbana di Pesaro, un itinerario che consentirà di ammirare la nutrita serie di opere realizzate da grandi scultori contemporanei che è presente nel capoluogo di provincia, possiamo scoprire qua e là per la città opere importanti anche in spazi privati. Il Parco dedicherà a queste opere un percorso culturale e turistico parallelo a quello riservato alle opere pubbliche. Di particolare bellezza e significato è l’opera “La sorgente del viaggiatore” di Giovanni Gentiletti, che domina l’ingresso dell’hotel Savoy, al civico 22 di viale della Repubblica. Giovanni Gentiletti è nato a Candelara, in provincia di Pesaro-Urbino, nel 1947. Diplomato al «Mengaroni», ha insegnato sbalzo e cesello nella stessa scuola. Dal 1990 al 2008 ha fatto parte del gruppo docente ai corsi del Centro TAM (Trattamento Artistico dei Metalli) di Pietrarubbia, ideato e diretto per alcuni anni da Arnaldo Pomodoro, che aveva grande considerazione del talento di Gentiletti. La sua arte è sempre stata caratterizzata dall’uso di metalli,
dal rame sbalzato alle astrazioni caratterizzate da glifi riconducibili idealmente ad antiche forme di scrittura. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Assai ammirate le sculture destinate a spazi pubblici, come l’opera “Nel vento del mito”, alta cinque metri, con due grandi “vele” in rame per ricordare Azzurra, la prima e unica barca italiana a gareggiare nell’America’s Cup a Newport nel 1983, costruita nel Cantiere Yacht Officine di Pesaro. Giovanni Gentiletti è morto l’8 maggio 2010.