di Roberto Malini
L’amore si nasconde anche nei luoghi più cupi e crudeli. Lo troviamo, nel suo splendore immacolato e nell’irresistibile energia che lo crea e sospinge, anche nell’Inferno di Dante e in particolare ai versi 82-84 del Canto V, dove incontriamo il terribile Minosse, i lussuriosi e i suicidi per amore.
Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere dal voler portate.
Eccoli qui, gli innamorati e il loro sentimento, un sentimento simile a quello che incontriamo nei versi del Dolce stil novo: bianco, aereo, magnetico, trascendente e gentile come un nido di colombe. È una bella avventura letteraria cercarlo attraverso la Commedia, dove torna e ritorna sotto diverse spoglie metaforiche o si schiude, anche nel buio delle notti dell’anima e della civiltà, come una porta luminosa che è sempre aperta al lettore capace di avventurarsi attraverso il poema dantesco rinnovando ogni volta il proprio spirito.
Dipinto di Pablo Picasso, “Tres palomas” (1960), Malaga, Museo Picasso