di Roberto Malini
È in corso a Pesaro una mostra di pittura che lascia una traccia nell’animo dei visitatori. È iniziata il 6 e terminerà il 13 di novembre, presso l’antica Sala Laurana al piano terra di Palazzo Ducale. Si tratta della XXIV Biennale d’arte dello storico Gruppo 7 di Pesaro, organizzata dall’Associazione Emma Corvo con il patrocinio del Comune di Pesaro e la partecipazione del Liceo artistico Mengaroni. L’evento mantiene la formula già collaudata nelle ultime edizioni di abbinare agli artisti del Gruppo 7 i diplomati del Liceo artistico Ferruccio Mengaroni. In questa edizione sono dieci giovani artisti, che espongono di fronte ai loro gloriosi colleghi in un dialogo attraverso il tempo fatto di segni, colori, intuizioni, invenzioni. Al centro della sala, appese alle pareti mobili, alcune opere di Giuliano Tamburini, che è stato membro del Gruppo 7, partecipando alle ultime Biennali, e che è scomparso prematuramente nel 2019. Il Gruppo 7 ha una lunga storia, che iniziò nel 1965, quando fu fondato da tre artiste: Emma Corvo, Cecilia Picciola e Paola Ranocchi. Quest’ultima, pittrice sublime, signora del chiarore che crea le sue opere con la spatola, espone anche a questa Biennale del 2021: due opere, due dei suoi indimenticabili giardini fatti di luce e poesia. Hanno contribuito alla grande esperienza del Gruppo 7 artisti di notevole talento, da Mario Della Costanza a Sandro Gallucci, da Cesarina Gerunzi ad Augusto Donini, da Francesco Carnevali a Franco Fiorucci, da Umberto Martinelli a Tullio Zicari, Nino Naponelli, Carlo Naglia, Giuseppe Zazzetti, Mario Logli, Cecé Ferri, Alessandro Tonti, Giuseppe Ballarini, Dante Piermattei, Luciano Baldacci, Claudio Cesarini, Giuseppe Castellani, Severo Feduzi, Gabriella Pandolfi, Dante Panni. E poi, a sostituirli via via, nel lungo percorso del gruppo, Giuliano Tamburini (a cui è dedicato il prezioso ricordo nell’attuale Biennale), Ugo Felici, Anna Rosa Basile. Non vorrei dimenticare nessuno dei loro nomi, ma è impossibile, perché il Gruppo 7 ha ben cinquantasei anni di storia, una lunga avventura culturale e creativa di cui ogni artista è stato ed è protagonista. Oggi, durante la mia visita, ho conversato prima con il giovane Matteo Cascini, la cui passione è divisa fra pittura e musica, poi con la già citata Anna Rosa Basile, pittrice, scultrice, ceramista e poetessa. Anna Rosa espone due pastelli di rara bellezza lirica e simbolica, paesaggi dell’anima ove l’essere umano è parte di un tutto vivente in cui le arti sono espressioni di un mondo che vede natura e umanità compenetrarsi. Una realtà intessuta di energie segrete nella quale, accanto alla luce, all’acqua e alla terra, anche il pensiero umano è inserito nel ciclo della materia e della vita. Pensiero che canta e crea. Pensiero che genera in ogni istante del tempo elementi metamorfici sciogliendosi, coagulandosi, immaginandosi. Accanto a Matteo Cascini, la “squadra” dei giovani è composta da Giada Cardinali, Andrea Phuc Ceccarelli, Mihaela Cornea, Tommaso Pagnetti, Sandrina Pascanean, Anita Pelinga, Francesca Redondi, Elisa Rossi e Annalisa Sulejmani. A fianco di Paola Ranocchi e Anna Rosa Basile, gli esponenti del Gruppo 7, in questa imperdibile XXIV edizione, sono Graziella Bontempi, Daniele Cataudella, Ugo Felici, Francesco Sanfilippo e Roberta Tommasini
Nelle foto, “L’ultima fioritura del mio mandorlo” di Paola Ranocchi; “Sabbia tra le dita” di Anna Rosa Basile; “Villino Ruggeri” di Giuliano Tamburini