Iniziata sabato 18 dicembre a Pesaro, presso Palazzo Mosca, sede dei Musei Civici, proseguirà fino al 27 marzo la mostra “Rembrandt incisore”. Un’occasione da cogliere senza esitare per chi ama l’incisione e in particolare l’acquaforte, tecnica calcografica che consente all’artista di ottenere un buon numero di copie di un’opera d’arte – che poi sono originali a tutti gli effetti – da una lastra rame levigata, pulita, ricoperta da uno strato di cera annerita con nerofumo e incisa con una punta di acciaio. Sarà poi la morsura con acido a corrodere la lastra dove non protetta e rivelare il disegno, pronto per essere stampato al torchio calcografico. Una tecnica in cui eccelleva Rembrandt Harmenszoon van Rhijn, quinto di sei figli di un mugnaio di Leyda e genio indiscusso dell’arte di ogni tempo. Se è vero che prima di lui Martin Schongauer, Luca di Leida e Albrecht Dürer avevano dato prova di grande talento con la tecnica dell’acquaforte, fu proprio Rembrandt a elevarla alla massima dignità, sondandone con maestria incomparabile ogni potenzialità espressiva. La mostra di Pesaro, curata da Luca Baroni, allievo di PhD presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e attivo da anni nel campo dello studio e dell’esposizione di grafica, presenta al pubblico oltre cento opere in un percorso che svela le magie bianche e nere dell’artista, il suo segno ora graffiato ora pennellato, ora dolce ora amaro, capace di esprimere ogni sfumatura della luce e dell’ombra, ogni dimensione della materia e dello spirito riproducibili su carta. Chi segue il percorso rembrandtiano attraverso le sale di Palazzo Toschi, è costretto a fermarsi davanti a ogni incisione e ad avvicinarsi per coglierne le profondità e i misteri. Sono opere che esprimono il mondo creativo di un pittore straordinario che era contemporaneamente il più grande incisore del suo tempo, uno dei giganti di questa preziosa forma d’arte. La retrospettiva è promossa dal Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza, in collaborazione con Sistema Museo e The Art.Co.
Le opere in mostra provengono da collezioni private dislocate sul territorio delle Marche e sono in diversi casi acqueforti coeve di splendida fattura. Ho avuto un piacevole scambio di idee con il curatore, Luca Baroni che mi ha illustrato brevemente i fini dell’esposizione: “La scelta dei pezzi è stata dettata da finalità didattiche: abbiamo cercato di rappresentare l’opera di Rembrandt nel modo più comprensivo possibile, avvalendoci del materiale presente nelle Marche. La mostra consente di ammirare alcune belle tirature coeve e diversi pezzi di grande rarità e prestigio, assai difficili da vedere in Italia. La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo che dà conto di tutti gli esemplari, con brevi didascalie introduttive”.
Seguire il percorso è, per chi ama l’arte, un’esperienza avvincente, che consente al visitatore di conoscere Rembrandt attraverso una serie di tappe. La prima tappa, “Ritratti”, presenta l’artista nel celebre Autoritratto con cappello (1638) e nell’Autoritratto con la moglie Saskia (1636); subito dopo si apprezzano ritratti di amici, committenti e conoscenti dell’artista, colti nella loro essenza di esseri umani, con le loro fragilità dietro i volti con cui si presentavano in società. A volte Rembrandt li vestiva con abiti di foggia antica e nobile, adornati d’oro e preziosi. Si continua con la rappresentazione del corpo maschile e femminile: “La figura, il corpo, lo spazio”. Una sezione in cui si ammirano capolavori innovativi come I bagnanti (1651) e immagini commoventi del corpo umano, dal Nudo maschile seduto a terra con gamba distesa (1646) al Nudo femminile coricato (1658). Tappa di grande impatto quella de “La notte”, con rappresentazioni del buio, a volte flebilmente rischiarato da una candela, che ci sorprendono per la loro ricchezza tonale e la loro potenza drammatica. Le sale successive ci mostrano alcuni dei protagonisti dell’Antico Testamento, soggetti cari all’artista, che li rappresentò nella loro tragica umanità e nella loro unicità spirituale: Abramo e Isacco, Giacobbe e Beniamino, Giuseppe tra sogni e seduzioni. Nella sala del “Nuovo Testamento” ove campeggiano tre versioni della Deposizione dalla croce di Rembrandt con Jan Gillis van Vliet, ci turba con la sua luce miracolosa la Resurrezione di Lazzaro (1642). La mostra si conclude con la sezione “Artefici e pensatori”, che espone alcuni capolavori che furono definiti dall’allievo di Rembrandt Samuel van Hoogstraten come le “stampe scure”: lo Studente al tavolo a lume di candela (1642) e il San Gerolamo nella stanza buia (1642). Sembra di assistere al “big bang” dell’arte, in cui qualcosa di immenso e di nuovo inizia con lo sprigionarsi della prima energia, da un moccio di candela, da una finestra in alto. Come è giusto che sia, è l’immagine di un Erudito nello studio (un mago o un alchimista secondo l’interpretazione dei contemporanei dell’artista, il Dottor Faustus secondo Goethe) a concludere le emozioni di una mostra di notevole impatto, la cui protagonista, in una forma o nell’altra, è la luce, che rivela e protegge un’umanità inevitabilmente vulnerabile dal buio che incombe tutt’intorno.
Presso il bookshop di Palazzo Mosca è disponibile un catalogo curato da Luca Baroni, che riporta interessanti considerazioni del giovane critico d’arte, alcuni cenni biografici e tecnici relativi a Rembrandt incisore, un testo di Francesca Banini dedicato a Rembrandt presso le collezioni patrizie pesaresi, un saggio di Luigi Toccacieli sull’opera grafica del maestro olandese. Il catalogo contiene inoltre accurate schede delle opere con introduzioni tecniche e storiche.
Rembrandt INCISORE
A cura di Luca Baroni
Palazzo Mosca – Musei Civici
18 dicembre 2021 – 27 marzo 2022
Orari
da martedì a giovedì h 10 – 13;
da venerdì a domenica e festivi h 10 – 13 / 15.30 – 18.30
dal 21 dicembre al 9 gennaio, tutti i giorni h 10 – 13 / 15.30 – 18.30
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio
Ingresso
Biglietto unico Pesaro Musei € 10 (ridotto € 8 / € 5 / libero per i minori di 19 anni)
(consente l’accesso anche a Museo Nazionale Rossini, Casa Rossini, Domus – Area archeologica di via dell’Abbondanza, visite guidate a Palazzo Ducale. Valido 7 giorni)
Info T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it