di Lavinia Dickinson Project
25 dicembre 2021
Da alcuni anni il Lavinia Dickinson Project ed EveryOne Group propongono alle amministrazioni delle regioni e delle città italiane di colmare un vuoto lasciato dalla storia e realizzare monumenti dedicati alle donne che si sono distinte nella cultura, nell’arte, nella scienza e in altri campi della società, attraverso i secoli. Grazie ai nostri appelli, alcune città, fra cui Milano, hanno iniziato a invertire, virtuosamente, la tendenza del passato, commissionando agli artisti monumenti a memoria delle donne che si sono distinte nella storia. Nei giorni scorsi la sede veneta dell’associazione “Mi riconosci” ha denunciato l’assenza di monumenti alle donne nella regione, rivelando che in Veneto ci sono soltanto tre statue che raffigurano personaggi femminili: il monumento alla partigiana a Venezia, Cecilia (presunta amante di Giorgione) a Castelfranco Veneto e un’anonima a Paese (Treviso) dedicata ai paesani emigrati nel mondo, raffigurata incinta insieme al compagno. Nessun personaggio realmente esistito.
Unendoci alla voce di “Mi riconosci” abbiamo inviato alla Regione Veneto e ai principali comuni l’invito a riempire quel vuoto con sculture effigianti le donne che hanno contribuito alla cultura, al progresso e alla civiltà del Veneto, suggerendo alcuni nomi fra i tantissimi meritevoli di essere ricordati: le padovane Fina Buzacarini (1328 – 1378) nobile amica delle arti; Vittoria Aganoor Pompilj (1855 – 1910), poetessa di chiara fama; Isabella Andreini Canali (1562 – 1604) amatissima attrice di teatro e poetessa; Gualberta Alaide Beccari (1842 – 1906) scrittrice e attivista per i diritti della donna. Le veneziane Elena Barozzi (1514 circa – 1580) icona del Cinquecento; Elena Lucrezia Corner Piscopia (1646-1684), prima donna al mondo a ottenere una laurea; Rosalba Carriera (1675 – 1757), grande ritrattista e miniaturista. La pordenonese Felicità Sartori (c. 1714 – 1760), raffinata pittrice di ritratti. La vicentina Maddalena Campiglia (1553 – 1595), poetessa. La rodigina Elisabetta Marchioni (XVII – XVIII secolo), pittrice di nature morte. La veronese Tullia Carettoni Romagnoli (1918 – 2015), partigiana e politica. La sopravvissuta ad Auschwitz Sylvia Sabbadini (1928 – 2019), ebrea nata a Monfalcone, ma vissuta a Padova.
«Sono solo alcune delle donne che hanno resa più gloriosa e importante la tradizione del Veneto» scrive Roberto Malini del Lavinia Dickinson Project nell’appello «ed è importante recuperarne la memoria, offrendola, attraverso il lavoro delle scultrici e degli scultori di oggi, alle cittadinanze, per restituire loro quella parte della storia, dell’arte, della ricerca e dell’impegno civile che, a causa di un’amnesia che non riguarda solo l’Italia, ma tutto il mondo, è rimasta ingiustamente nell’oblio».
Nelle foto, Rosalba Carriera, Autoritratto con il ritratto della sorella, 1715, Firenze, Galleria degli Uffizi; Sylvia Sabbadini, sopravvissuta ad Auschwitz
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