Caro Ministro Patrizio Bianchi,
sono un’insegnante di Genova, docente di lettere al Liceo delle Scienze Umane, attivista umanitaria e scrittrice. Insieme ad altri colleghi mi sono sempre occupata delle varie problematiche scolastiche, anche a livello di dibattito pubblico, in modo libero, al di là di qualsivoglia schieramento. Anche in questa drammatica situazione, quella pandemica, ho cercato di dare il mio contributo, sia attraverso appelli per rafforzare la sicurezza nelle scuole ed evitare la cosiddetta Dad, condivisi da numerosi cittadini, sia con attività strettamente didattiche legate al vissuto emozionale degli studenti e studentesse.
Ho letto le recentissime disposizioni del Governo sulla sicurezza a scuola a partire dal rientro di gennaio e, conoscendo molto bene la situazione delle nostre aule, dove mantenere il metro di distanza è praticamente impossibile in numerosissime situazioni, ho trovato inspiegabile che non si sia pensato a rafforzare uno degli strumenti più importanti per evitare le quarantene, soprattutto nella secondaria: l’uso obbligatorio della mascherina FFP2 laddove il metro di distanza (peraltro insufficiente già per la variante Delta) non possa essere rispettato. Come sui mezzi pubblici è stato legittimamente introdotto questo obbligo, non mi spiego perché non possa essere introdotto nella scuola, dove i ragazzi restano ore ed ore senza sistemi di areazione meccanici e, spesso, a pochi centimetri di distanza.
Spero vivamente che Lei, caro Ministro, faccia il possibile per inserire questo strumento minimo per tutelare la sicurezza delle persone ed evitare la didattica a distanza, laddove possibile. Ringrazio e porgo Distinti Saluti. Daniela Malini