di Roberto Malini
Ho conosciuto tanti sopravvissuti ad Auschwitz-Birkenau, nella mia vita, da Halina Birenbaum a Shlomo Venezia, da Piero Terracina a Liliana Segre, da Jacques Stroumsa a Nedo Fiano… A ognuno di loro, quando mi raccontavano di Auschwitz e delle marce della morte, si spezzava la voce, si inumidivano gli occhi. I loro ricordi erano dolorosi come lame di coltello piantate nella carne e parlavano di quei giorni solo perché lo ritenevano necessario, perché sapevano quanto fosse vitale riferire in ogni occasione la loro testimonianza.