L’idea di circoscrivere il campo infinito dei desideri e di limitarne a tre il numero è antica ed è spesso presente nel mondo del mito e nella letteratura fiabesca. L’idea del limite è fondamentale, oggi più che nei tempi passati, perché contrasta con l’illusione, tipica del presente, di poter scegliere tra un’infinità serie di possibilità. È proprio il limite, in realtà, a permetterci di canalizzare il desiderio in una certa direzione e, se non sarà possibile realizzarlo, avremo almeno avuto la possibilità di conoscerlo e di conoscere noi stessi. Per l’iniziativa “Scuola e letteratura”, ideata dalla docente e poetessa Daniela Malini, ecco i Tre desideri di Emanuele Catavorello, studente del II anno del Liceo delle Scienze Umane Piero Gobetti di Genova.
Tre desideri
di Emanuele Catavorello, II Liceo Scienze Umane Piero Gobetti di Genova
Se fossi alla fine della mia autobiografia, scriverei un paio di pagine sui miei tre desideri più grandi. Per fortuna i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, sono stato fortunato ad avere i nonni che mi sono sempre stati vicini e mi hanno sempre voluto un gran bene e sono stato fortunato ad avere amici e parenti che mi hanno accompagnato nella mia crescita sia fisica che interiore. Nonostante questo, tre desideri li ho. Il primo desiderio, che è impossibile, ma l’importante è crederci, è che i miei genitori tornino insieme. I miei genitori sono separati da quando avevo 9/10 anni, nonostante sia stata una normale separazione, senza grandi litigi, denunce, intervento di assistenti sociali ecc… mi ha fatto molto male; ma alcune persone non hanno capito il mio disagio, dando per scontato che se non ci sono situazioni gravi o litigi frequenti tra i due genitori, allora è tutto normale. E se io ancora oggi sto male per questo evento, passo per ingrato nei confronti dei miei genitori che fanno di tutto per farmi vivere una vita normale. Tolte queste cose negative, c’è anche del positivo in questa esperienza, perchè mi ha fatto crescere molto e mi ha fatto capire molte cose
su come ero, come sono e come sarò, con occhi “diversi” anche se sono i miei.
Il secondo desiderio è quello di ricomprare e la villa dei miei nonni in campagna e tornare a viverci; quella casa rappresenta la mia infanzia, lì ho vissuto alcuni tra i momenti più belli della mia vita e ancora oggi quando per staccare la spina vado in paese e vedo quella casa, qualche lacrima scende. La vendita della villa mi è stata rivelata quando i futuri acquirenti avevano già deciso di comprarla, quindi dopo la notizia ci sono tornato poche volte. Nonostante i proprietari attuali siano altre persone che hanno il pieno diritto di vivere la loro vita in quella casa, nel mio cuore rimarrà sempre la villa dei miei nonni nelle campagne di Begato Paese.
Il terzo desiderio è forse quello meno profondo dei tre, ma mi piacerebbe diventare in futuro uno psicologo per aiutare le persone che hanno avuto o hanno un disagio che vogliono superare, perchè dal dolore si può sempre arrivare a un miglioramento.
Dipinto “Il tappeto volante” di Viktor Vasnetsov, 1880
Desideri, sogni, speranze…..sono il nostro respiro, la nostra vita.
Mi tornano in mente i versi semplici e intensi di Langston Hughes nella poesia “Dreams”
Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly.
Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow.
Tieni stretti i tuoi sogni
Perche’ se i sogni muoiono
La vita e’ come un uccello con le ali spezzate
Che non puo’ volare.
Tieni stretti i tuoi sogni
Perche’ se i sogni vanno
La vita e’ come un campo sterile
Congelato dalla neve.
Mai rinunciare ai sogni o desideri…sono la nostra forza!!