La terza lettera al mondo

Appello dei Poeti della Lettera alle Nazioni Unite, all’Unione europea, ai governi e alla società civile internazionale

I Poeti della Lettera chiedono alle Nazioni Unite, all’Unione europea, alle istituzioni internazionali e ai governi di risolvere il problema delle guerre. Attualmente possiamo solo proteggere i popoli attaccati da aggressori senza scrupoli e tuttavia la civiltà deve evolversi e trovare nuovi strumenti di pace universale. È necessario stringere nuovi accordi internazionali, che siano vincolanti perché automaticamente legati alle economie delle nazioni, e tornare a lavorare per un progetto di disarmo. Ammesso che oggi evitiamo una guerra nucleare, questo non potrà ripetersi sempre e prima o poi, se gli arsenali e i sistemi bellici non sono drasticamente ridotti, verrà il tempo di un conflitto da cui non ci sarà ritorno. Noi siamo solo poeti, non abbiamo alcun ruolo decisionale all’interno della società e tuttavia… vediamo. Siamo allenati a vedere e interpretare i segni del presente per avere una visione del futuro. Siamo allenati a difendere la bellezza della natura, della civiltà, della cultura e dei sentimenti umani. Dunque vi chiediamo di fidarvi di noi e di ascoltarci: non esitate ancora! Cominciate da oggi a fondare una nuova civiltà basata sulla pace, sull’uguaglianza, sulla libertà di scelta e di espressione, sul rispetto dei diritti umani e dell’ambiente che è la nostra casa. Qui di seguito troverete una breve poesia. Ognuno di noi ha scritto qualche verso perché vi ricordiate di questo nostro appello e cerchiate di metterlo in pratica, per il futuro di tutti noi, delle nuove generazioni e del bellissimo pianeta che ci accoglie e ci nutre.

Ucraina, mia terra e mia fortezza!
Sui tuoi sentieri dorati,
non posso fare a meno di amare
e tu non puoi fare a meno di fiorire.

Ucraina, ultimo canto di dolore!
Non rimane alcun verso da scrivere sulle tombe
e solo una speranza di pace fiorisce tra le ceneri.

Ucraina, ecco le madri uscire dai sotterranei
con i bambini. La loro fuga dura quanto un brutto sogno,
finché riaprono gli occhi, sempre troppo lontane.

Ucraina, c’è luce dietro le montagne
e come fiamme ondeggiano
brandelli di bandiera infiammati dal fosforo.

Le nostre voci che parlano alle foreste,
ai fiumi, al mare in cui si specchia
il crepuscolo della bomba, sono con te.

Sono con te e invocano giustizia
davanti a torri di fumo nero
che soffocano città vive.

Ucraina, mia terra e mia fortezza!
Sui tuoi sentieri dorati.
Non posso fare a meno di amare
e tu non puoi fare a meno di fiorire.

Agata De Nuccio, Roberto Malini, Ivan Marchuk, Dario Picciau, Daniela Malini, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli
Dipinto e disegno dell’artista e poeta ucraino Ivan Marchuk

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A Third Letter to the World

An appeal of the Poets to the United Nations, the European Union, governments and international civil society.

The Poets are appealing to the United Nations, the European Union, international institutions and governments to solve the problem of war. At the present, all we can do is protect the people of nations attacked by unscrupulous aggressors, but civilization must evolve and find new instruments of universal peace. We must stipulate new international agreements, which become binding in that they are automatically linked to the countries’ economies. We must strive once more for disarmament. If today we are able to avoid a nuclear war, this may not always be possible and sooner or later, if arsenals and war systems are not drastically reduced, we will eventually find ourselves embarking on a conflict from which there is no return. We are poets, we have no decision-making role within society and yet…  We are used to seeing and interpreting the signs of the present to form a vision of the future. We are used to defending the beauty of nature,  civilization, culture and human sentiments. We are therefore appealing to you to trust and listen to us: and now! Let’s start from today to create a new civilization founded on peace, equality, freedom of choice and expression, with a respect for human rights and the environment, which is our home. We have attached a short poem to this letter. Each of us has written a few verses to help you remember our appeal and try to put it into practice for the future of all of us, for future generations and the beautiful planet that embraces and nourishes us.

Ukraine, my land and my fortress!
Upon your golden paths
I cannot help but love
and you cannot help but blossom.

Ukraine, last song of suffering!
No verse remains to write on the tombs
and only a hope of peace blooms among the ash.

Ukraine, see the mothers emerge from the basements
with their children. Their flight lasts as long as a nightmare
until they reopen their eyes, too far away.

Ukraine, there’s light beyond the mountains
and like flames flutter
shreds of flags scorched by phosphorus.

Our voices speaking to the forests,
to the rivers, to the sea in which is reflected
the twilight of the bomb, are with you.

They are with you, calling out for justice
before towers of black smoke
that suffocates living cities.

Ukraine, my land and my fortress!

Upon your golden paths,
I cannot help but love
and you cannot help but blossom.

Agata De Nuccio, Roberto Malini, Ivan Marchuk, Dario Picciau, Daniela Malini, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli
Painting and drawing by the Ukrainian artist and poet Ivan Marchuk

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