Malini, l’arte e la Shoah

articolo da La Gazzetta del Mezzogiorno, 21 settembre 2023

Dal Museo nazionale della Shoah di Roma, ove erano in deposito, ottantacinque opere di artisti assassinati dai nazisti nei campi di morte o sopravvissuti alla Shoah hanno finalmente raggiunto Barletta, dove saranno accolte presso il Thesaurus Memoriae della nascente Cittadella della Musica Concentrazionaria. «Sono dipinti che ho recuperato dalle ceneri della Shoah, in oltre vent’anni di ricerca,» spiega Roberto Malini, scrittore ed esperto nel difficile àmbito dell’arte concentrazionaria, Premio Rotondi quale “salvatore dell’arte dell’Olocausto”.  «È stato un lavoro lungo e complesso, reso possibile dai tanti incontri che ho avuto con sopravvissuti ai campi di sterminio e con le famiglie di ebrei assassinati ad Auschwitz-Birkenau, Sobibór, Chełmno, Bełżec e altri lager nazisti. Il recupero di ogni opera è stato frutto di difficili ricerche, pazienti indagini e, infine, acquisizioni». La collezione che oggi è stata accolta a Barletta comprende capolavori superstiti alla distruzione messa in atto da Hitler e dai suoi carnefici, che attuavano, come ricorda Malini, nei confronti dell’arte degli ebrei e degli altri gruppi etnici e sociali a loro invisi la stessa meticolosa sistematica opera di cancellazione dal mondo. «Dalle ceneri dell’annientamento, tuttavia, sono emersi, ripagandomi del duro lavoro di ricerca, disegni, incisioni e persino dipinti a olio di grandi dimensioni di artisti straordinari, innovatori che la storia dell’arte deve recuperare, come Eugeniusz Aleksandroski, Jacob Vassover (straordinario rappresentante della pittura yiddish), Simon Balicki. E opere che si credevano perdute di pittori che ebbero grande fama, prima di essere perseguitati, come Yehuda Bacon, Leo Haas o Regina Mundlak. È un patrimonio d’arte, cultura e Memoria di valore inestimabile, presto a disposizione, presso la Cittadella, delle scuole, degli studiosi e di tutti coloro che desiderano conoscere aspetti del mondo concentrazionario quasi dimenticati, ma fondamentali per tentare di illuminare una zona oscura della nostra Storia.

 

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