Il 25 gennaio nel centro di Bologna, presso la Millenium Gallery, nella cornice del cinquecentesco, raffinatissimo Palazzo Gnudi, si è tenuta l’inaugurazione della mostra collettiva “Arter/Arter”. L’esposizione, inserita nell’Art City Bologna 2024, proseguirà fino al sette febbraio, proponendo opere di Piero Barducci, Roberto Malini, Carmine Calvanese, Angelo Shlomo Tirreno, Totò Carriello e Cateno Sanalitro.
L’evento, che ha richiamato un pubblico numeroso, ha suscitato particolare attenzione su temi che riguardano il nostro presente, dalle guerre al cambiamento climatico, temi che le opere in mostra hanno trattato sotto diverse forme. I cinque dipinti di Roberto Malini, realizzati con una tecnica mista di Intelligenza artificiale e pittura digitale, sono stati l’occasione, per l’artista, di illustrare come la tanto temuta IA possa rivelarsi, al contrario, uno strumento utile a difendere i diritti umani, l’ambiente e la cultura. Le sue opere della serie “L’artificio intelligente”, unitamente alla videoinstallazione “Io sono Riceci” – realizzata insieme all’artista e fotografo Fabio Patronelli – encomiata dalla Commissione europea e patrocinata da Italia Nostra, sono state al centro di una conversazione con gli intervenuti, fra cui alcuni rappresentanti istituzionali.
Ed ecco che la località di Riceci, parte importante del paesaggio urbinate, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è divenuta protagonista dell’interazione fra l’artista e il pubblico, come d’altra parte aveva già previsto e anticipato il critico d’arte Edoardo Di Mauro nel testo di introduzione alla mostra: “Roberto Malini è un poeta, scrittore e artista che usa l’Intelligenza artificiale per amplificare la portata e la definizione formale delle sue battaglie al servizio dei diritti civili e di coloro che subiscono o hanno subito persecuzioni, così come per la tutela dell’ambiente e del paesaggio storico italiano. Esemplare, da questo punto di vista ‘Io sono Riceci’, videoinstallazione realizzata per la difesa dell’omonima località in provincia di Pesaro e Urbino dove il paesaggio, fonte di ispirazione per gli artisti del Rinascimento, corre il rischio di essere deturpato da un’enorme discarica e una giovane donna, in abito d’epoca, si produce in un monologo ammonitorio, con testo e ritratto digitale di Malini, animazione/regia di Fabio Patronelli”.
Dalla piccola Riceci, valle incantevole che industria e politica irresponsabili mettono in grave pericolo, è nata l’ispirazione per il “nuovo Rinascimento” di Malini, dove bellezza, storia e memoria appaiono nella loro natura di beni culturali che appartengono a tutti e che, se sfregiati, rappresentano una perdita di valori identitari che riguarda ognuno di noi. “Come è possibile che Pesaro, Capitale della Cultura 2024, non impedisca il rischio di un simile scempio nella sua provincia?” si sono chiesti in molti. “Ce lo domandiamo anche noi, che viviamo lì,” rispondeva Malini, “e ci impegniamo con tutti gli strumenti che abbiamo per rompere il muro di interessi e indifferenza che circonda il patrimonio storico, paesaggistico, naturalistico e artistico locale. Ogni anno perdiamo pezzi di storia, cultura e identità, annientati da edilizia, asfalto, progetti inadeguati. Riceci grida. Urbino grida, Pesaro grida. La nostra speranza è che l’eco di tali grida si espanda e raggiunga le sedi in cui sono ancora possibili interventi a difesa della cultura, della natura, della salute pubblica e dei diritti delle nuove generazioni”.
Titolo: ARTER/ARTER: Ah beh, si beh…
Apertura: 25/01/2024
Conclusione: 07/02/2024
Organizzazione: Millenium Gallery
Curatore: Edoardo Di Mauro con scritto di Bianca Pedace
Luogo: Bologna, Palazzo Gnudi, Galleria Millenium
Indirizzo: Via Riva di Reno, 77/a – 40122 Bologna
Inaugurazione: giovedì 25 gennaio ore 18:00
Facebook: https://www.facebook.com/millenium.gallery/
Nelle foto di Fabio Patronelli, ArtCity Bologna; Palazzo Gnudi; Roberto Malini durante la mostra. Videoinstallazione “Io sono Riceci”