di Roberto Malini
Passeggiare per Cesena è un’esperienza che si snoda lentamente sulle tracce del tempo passato, dove ogni passo ti riconduce a epoche ed eventi che hanno plasmato l’anima stessa di questa città malatestiana. Situata al centro della Romagna, Cesena sorge come un crocevia di culture e saperi, è la “bibliocittà” per eccellenza, dove la tradizione letteraria e culturale si fonde con la vita quotidiana.
Il sole del primo mattino si riflette sui tetti delle antiche case, donando alla città un’aura dorata, come se la sua memoria storica fosse improvvisamente rammentata nella luce di un dipinto metamorfico. Cesena, con le sue origini che si perdono nel VI secolo a.C., è una città che porta il peso e l’onore di secoli di storia, testimone delle civiltà degli Umbri, degli Etruschi, dei Romani e di tante vicende legate alle Signorie.
Inizio il mio cammino da Piazza del Popolo, il cuore pulsante della città. È giorno di mercato ed è ammirevole lo spettacolo della gente che si avvicina alle bancarelle in cerca di un tessuto, di un abito, di un oggetto quotidiano. Tutto si svolge in una cornice di pietra e memoria; il mercato di Cesena si ripete a cadenza fissa da tempi remoti, la cui distanza si confonde con le origini stesse del centro urbano. La Fontana Masini, con le sue linee manieristiche, cattura immediatamente lo sguardo da dietro una tenda esposta da un commerciante: un gioiello di pietra che sembra raccontare storie di antichi fasti, di acque e di esistenze che scorrono, nella nostra percezione, perpetue come il tempo stesso. Poco lontano, mi immergo nel brusio di voci caratteristico dell’estate in una città intensamente frequentata dai turisti e alzo lo sguardo verso il Palazzo del Ridotto, dove la statua bronzea di papa Pio VI domina la piazza. È qui, tra queste mura, che si sente il battito della cultura, quella stessa cultura che ha visto nascere e crescere la Biblioteca Malatestiana, un tempio del sapere voluto dal Signore di Cesena, Malatesta Novello, nel 1452. Mi immagino un imponente monumento al libro e al sapere, che fra qualche giorno disegnerò e proporrò al Comune, perché questo aspetto così marcato di Cesena possa essere promosso ancora più di quanto non avvenga oggi.
Proseguendo lungo le strette vie del centro storico, mi lascio guidare dall’architettura che mi circonda: portali scolpiti con cura, fregi raffinati che adornano le facciate dei palazzi, e portoni che sembrano nascondere segreti di epoche lontane. Ogni angolo di Cesena è un richiamo alla sua storia, una storia di potere e di amore, d’arte e duro lavoro, di conoscenza e scoperta.
La Biblioteca Malatestiana, emblema di questa città, mi accoglie con il suo silenzio reverenziale. Qui, dove i codici antichi sono custoditi come preziosi tesori, il tempo sembra essersi fermato. Le pareti trasudano di sapienza e i libri, conservati in una struttura architettonica unica al mondo, parlano di un’epoca in cui il sapere era sacro, una fiamma da proteggere e tramandare. Passeggiare tra questi volumi, sfiorare le loro rilegature, è come entrare in una cattedrale del pensiero, dove ogni pagina è un frammento di eternità. Non a caso la Biblioteca è, dal 2005, parte del Registro Memoria del Mondo UNESCO.
Lasciando la Biblioteca, mi dirigo verso il Colle Garampo e la Rocca Malatestiana, una delle più imponenti fortificazioni della Romagna. Dai suoi spalti, la vista si apre su un paesaggio che sembra abbracciare l’intera vicenda storica della città, dall’età pre-romana ai giorni dei Malatesta, fino alle epoche più recenti. Una vicenda che ha visto i cesenati sempre in bilico fra tirannia e libertà. Così scrisse Dante di Cesena, nella Commedia: «E quella cu’ il Savio bagna ‘l fianco, / così com’ella sie’ tra ‘l piano e ‘l monte, / tra tirannia si vive e stato franco.»La Rocca non è solo una struttura difensiva, ma un simbolo del potere e della sua funzione di proteggere il popolo, un faro che ha guidato Cesena attraverso le tempeste della storia.
Cesena non è solo storia e cultura, ma anche una città dove la vita quotidiana si mescola con il piacere del buon vivere. I sapori della cucina locale, che vanno dai cappelletti in brodo alla piadina, si sposano perfettamente con i vini della regione, come il robusto Sangiovese o il fresco Trebbiano. Ogni pasto è un omaggio alla terra e alla tradizione, un rito che si rinnova ogni giorno nelle case e nelle osterie.
Mentre il sole si innalza a picco sulle colline, mi ritrovo a riflettere sul legame profondo tra Cesena e la cultura. L’ho definita “bibliocittà” per le sue tracce antiche, le sue sculture e i suoi fregi, che sono pagine di storia, memorie scolpite di un luogo dove il passato non è mai stato diradato dal vento del progresso, ma vive e respira attraverso le strade, gli edifici e la gente. Cesena è una città che non ha mai smesso di celebrare il sapere e la bellezza, una città dove l’amore per i libri e per l’arte risplende in ogni angolo, così come negli occhi delle persone.
Ed è proprio grazie a queste luci che si irradiano da storia, cultura e vita quotidiana che Cesena nutre la sua anima, un’anima che continua a ispirare chiunque abbia la fortuna di camminare per le sue strade, scoprendo ad ogni passo nuovi frammenti di un passato che è ancora presente e già forma le più solide fondamenta del suo futuro.
Galleria fotografica di Roberto Malini