Lettera a una donna
di Douaa Er Rifaiy
I Liceo delle Scienze Umane Piero Gobetti – Genova
Iniziativa “Gli studenti e la Storia”
Cara Olympe de Gouges*,
sono Douaa Er Rifaiy, una ragazza marocchina che vive in Italia, e ho quasi quindici anni. Le scrivo per informarla che le donne stanno acquisendo sempre più diritti. Oggi possono esprimersi liberamente e anche divorziare. Purtroppo, in alcuni mestieri, esiste ancora il problema dello stipendio inferiore rispetto a quello degli uomini. Eh sì, come avrà capito, le donne ora possono lavorare e in qualsiasi settore desiderino. Nei Paesi liberi, possono sposare l’uomo che amano e non più quello scelto dal padre. Oggi le donne possono vestirsi come vogliono ed esercitare un grande potere politico. Per esempio,
Ursula von der Leyen è presidente dalla Commissione europea, mentre Giorgia Meloni è la prima donna italiana che abbia raggiunto la carica istituzionale di Presidente del Consiglio. Possono guidare qualsiasi mezzo: auto, moto, treno e persino l’aereo, che permette loro di raggiungere paesi lontani. Possono arruolarsi nell’esercito, fare esercizio fisico, prendersi cura dei figli e frequentare chi desiderano. Sì, esistono ancora pregiudizi, ma la libertà di scelta è sempre più forte.
Questo è ciò che le donne possono fare oggi, ma ci sono ancora tanti diritti da conquistare. Sappia che molte donne e ragazze lottano per ottenerli, sia nel loro Paese che altrove. E le farà piacere sapere che ci sono anche uomini che combattono al loro fianco. Per quanto riguarda la donna nell’Islam, può lavorare o aiutare il marito. È vista come la “regina della casa”, colei che mantiene unita la famiglia. Nessuno può toccarla o picchiarla. Molte persone pensano il contrario, ma non è così. Nell’Islam, ogni lacrima versata da una donna per un uomo pesa sul destino di quell’uomo, che sarà condannato a un po’ di inferno. La donna musulmana può guidare e può studiare. Chiaramente ci sono differenze, se si abita in campagna o in città. D’altra parte, anche in Italia, nei piccoli centri, in particolare nel Sud, ci sono ancora donne che dipendono dal marito. In fondo, le differenze non sono poi così grandi. Fino a qualche decennio fa, le leggi italiane attribuivano al padre il potere esclusivo di decidere per i figli e addirittura consentivano il matrimonio riparatore in caso di abusi. Molti pensano che l’Islam discrimini le donne “perché lo dice il Corano”, ma non è vero. Il Corano insegna il contrario: la donna deve essere rispettata senza eccezioni. Le donne, per noi, sono la parte più preziosa della famiglia e dell’Islam.
Grazie per la sua attenzione.
Cordiali saluti,
Douaa Er Rifaiy
*Marie Gouze, nota come Olympe de Gouges (1748-1793), fu una pioniera dei diritti delle donne durante la Rivoluzione francese. Con la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (1791), denunciò l’esclusione femminile dai diritti civili e politici. Accusata di opporsi al governo giacobino, fu ghigliottinata il 3 novembre 1793