di Roberto Malini
Politici che avete ruoli istituzionali e/o ambite ad averne, ricordate: voi rappresentate i cittadini, non voi stessi, non le imprese pericolose, non l’edilizia distruttiva e svilente. Non chi vi fa comodo, ma chi vi dà fiducia nei seggi elettorali e che vive sul territorio da voi amministrato. Chi vi elegge chiede ascolto, trasparenza e responsabilità. E chiede che il bene comune venga prima di qualsiasi interesse privato.
È ora che la nostra politica cambi. È tempo che si confronti realmente con la società civile. Non basta la disponibilità a dialogare nei soli periodi di campagna elettorale. Serve coerenza e presenza costante. Perché quello che accade troppo spesso è uno scollamento pericoloso: una volta insediati, i nostri rappresentanti “decidono loro”, senza ascoltare chi vive ogni giorno il territorio, chi si confronta con le sue bellezze e le sue fragilità.
Ed eccole, le “eccellenze italiane” che ci vengono imposte: una mega-discarica definita infrastruttura strategica, un laboratorio biologico la cui criticità è stata dimostrata da un evento alluvionale, un impianto di liquefazione del metano tossico e pericoloso, progettato vicino alle case. E intanto i nostri beni culturali, simbolo della nostra storia e identità, vengono sviliti e traditi, lasciati alla mercè di restauri inadeguati e disattenzione istituzionale.
Così rischiamo di ridurre Pesaro a un grande cantiere di progetti sbagliati, dove si cerca di placare le legittime preoccupazioni dei cittadini con qualche giostra, una sagra di paese, un pallone colorato. Ma la cittadinanza non si inganna con giochi di distrazione.
Basta prese in giro.
Chiediamo che inizi un nuovo periodo di trasparenza, verità e confronto. Che le scelte sul territorio vengano discusse, spiegate, condivise. Che si dia ascolto a chi vive ogni giorno i rischi e le conseguenze delle decisioni prese altrove.
Non c’è vera democrazia senza partecipazione. E non c’è futuro senza rispetto per la salute, l’ambiente e la cultura di una comunità.