di Redazione
Il territorio di Riceci e dell’area circostante ha raggiunto un traguardo storico: l’ottenimento del vincolo paesaggistico, strumento decisivo che protegge il paesaggio da progetti invasivi e, in particolare, dal progetto diella famigerata maxi-discarica che per troppo tempo aveva minacciato l’integrità di questa preziosa area. La conquista, di oggi, frutto della costante mobilitazione dei cittadini, degli attivisti e della collaborazione costruttiva tra buona politica, amministrazioni, difensori del paesaggio e associazioni, rappresenta oggi una vera celebrazione per l’intera comunità.
Giuseppe Paolini, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, ha dichiarato: «Lo abbiamo invocato continuamente per mesi e finalmente ora la giunta regionale ha adottato il vincolo paesaggistico su Riceci. Un atto che, in nero su bianco, puntella il diniego della Provincia al progetto della discarica e ribadisce il valore ecologico, morfologico e storico del paesaggio. È una vittoria della comunità, una conquista che dimostra quanto la nostra terra sia stata curata e gestita nel corso dei secoli».
La decisione arriva dopo un’approfondita istruttoria, trasmessa alla commissione regionale nel maggio 2024, che ha evidenziato l’importanza del sito: un paesaggio umanistico, intrecciato con la storia e la cultura locale, che non solo abbellisce la zona, ma incarna anche la memoria e l’identità dei cittadini.
Il vincolo paesaggistico non è solo un atto burocratico, ma un simbolo di resistenza e impegno civile. Da oltre un anno, attivisti, associazioni, politici ambientalisti e comitati – fra cui Marea Verde Speranza, EveryOneGroup, Lupus in fabula, DiversaMente, Comitato Urbino no discarica Riceci e Marche rifiuti zero – hanno lavorato instancabilmente affinché il Comune di Petriano, la Soprintendenza e la Regione si attivassero per mettere al riparo Riceci.
«Riceci è uno spazio dell’anima e della memoria», sottolinea Malini, fra i primi a sollecitare il vincolo all’inizio di luglio 2023, «e così si è mobilitata un’intera comunità per evitare che un progetto devastante potesse compromettere irreparabilmente un bene di inestimabile valore. Il paesaggio, parte integrante della nostra storia e arte – fonte di ispirazione per artisti del Rinascimento e oltre – doveva essere tutelato per le generazioni future».
Il Codice Urbani e gli strumenti normativi a tutela del paesaggio hanno giocato un ruolo fondamentale in questa battaglia. Grazie alla collaborazione fra enti locali, provinciali e alla Soprintendenza, è stato possibile evidenziare come l’area di Riceci, con le sue bellezze naturali, i suoi cicli biologici millenari e la sua importanza storica, rientrasse tra le zone di interesse pubblico primario.
L’atto regionale, che ora blinda la decisione della Provincia, rappresenta un baluardo contro ogni tentativo di sviluppo non sostenibile e contro progetti che rischiano di snaturare il territorio. È un segnale forte: le istituzioni non possono e non devono trascurare il patrimonio paesaggistico e culturale, soprattutto in un’area che fa parte del distretto di Urbino, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.
La gioia dei cittadini è palpabile. Attraverso le strade, una lunga tensione si allenta a poco a poco e lascia il posto a sospiri di sollievo e sorrisi. È un momento di orgoglio, in cui l’attivismo si è unito a una politica responsabile e partecipata, dimostrando che l’interesse pubblico può prevalere su scelte dettate esclusivamente da logiche di lucro.
La conquista raggiunta invita a guardare al futuro con speranza e determinazione: ora più che mai, è essenziale continuare a difendere il territorio, a valorizzarlo e a garantire che le decisioni in materia ambientale siano prese in collaborazione con la comunità e nel rispetto della nostra memoria storica.
Riceci è un “Paesaggio umanistico” – per citare il titolo che Malini, artista oltre che attivista, diede alla sua serie di “dame” dipinte con tecniche digitali sullo sfondo di Riceci ed entrate fra i simboli della battaglia civile – un luogo di natura, storia e arte che appartiene a tutti noi. È l’emblema di un territorio che, attraverso la sua bellezza, racconta le vicende di una comunità che ha saputo farsi portavoce dei propri valori. Oggi festeggiamo non solo una decisione politica, ma la vittoria della partecipazione e della responsabilità civica.
Nelle foto: l’immagine-simbolo di Riceci, uno scatto di Steed Gamero apparso sui quotidiani e network nazionali e locali; l’articolo di Eugenio Gulini sul Corriere Adriatico di sabato 15 luglio 2023: è da 20 mesi che lavoriamo per il vincolo