di Roberto Malini
Il 14 dicembre 1887 è nato a San Fernando, in provincia di Buenos Aires, l’artista argentino Xul Solar, pseudonimo di Oscar Agustín Alejandro Schulz Solari. Suo padre aveva origini baltiche, sua madre italiane. Ha viaggiato in Asia e in Europa, fermandosi spesso a Parigi, Torino e Genova. Alla fine della Prima guerra mondiale è stato impiegato presso il consolato argentino a Milano. Dipingeva a tempera e solo occasionalmente a olio. A Milano, nel 1920, ha tenuto la sua prima personale di una certa importanza. Appassionato di alchimia e filosofia naturale, è stato in contatto con la Golden Down di Aleister Crowley. Creatore instancabile di “linguaggi immaginari”, ha fatto parte del Florida Group, movimento d’avanguardia argentino che aveva fra i propri membri anche Jorge Luis Borges. Ha esposto con frequenza a Buenos Aires e Montevideo, a volte insieme agli amici artisti Emilio Pettoruti e Norah Borges, sorella dello scrittore. “Sono maestro di una scrittura che nessuno legge ancora,” disse di se stesso. “Sono il creatore di un teatro su cui nessuno ha ancora iniziato a lavorare, di un linguaggio universale chiamato Panlingua, che aiuterà le genti a conoscersi meglio. Ho inventato dodici tecniche pittoriche, ma rappresento soprattutto quell’espressione di cui l’America Latina ha bisogno”. Nel 1962 il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi gli ha dedicato una grande retrospettiva. È morto a Tigre, Buenos Aires, il 9 aprile 1963.