Roberto Marzano premiato al Concorso Internazionale “Amico Rom”

Roberto Marzano ha ricevuto il Diploma d’Onore per la poesia “Case impopolari” al 25° Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. È un importante e prestigioso concorso che riconosce opere di poesia, narrativa, teatro, arti plastiche, fotografia, musica, documentario e fiction per il cinema e la televisione. “Amico Rom” è organizzato dall’Associazione Nazionale Thèm Romanó, fondata nel 1990 a Lanciano (CH) da un gruppo di Rom e Sinti con lo scopo di rilevare, valorizzare e diffondere la cultura romanì a livello nazionale e internazionale perché i caggè – non rom – possano meglio conoscere la cultura di questo popolo e perché i Rom stessi prendano coscienza della loro millenaria cultura e spezzino la secolare catena di emarginazione per inserirsi dignitosamente nell’ambito della società maggioritaria. Presidente dell’Associazione Thèm Romanó è Alexian Santino Spinelli, musicista e poeta Rom italiano, artista di fama internazionale, docente della cattedra di Lingua e Cultura Romanì alle università di Trieste, Chieti e Torino.
La poesia di Roberto Marzano esprime le difficili condizioni di vita negli insediamenti abitati da Rom indigenti, perseguitati dalle intemperie, dalla discriminazione e dalla repressione istituzionale. È una ballata dal sapore amaro che pone l’accento sulla condizione di vita che riguarda le comunità Rom costrette a peregrinare da una città all’altra, colpite regolarmente da provvedimenti di sgombero e da un’intolleranza sempre più diffusa, fino a perdere quei diritti umani che dovrebbero essere alla base di qualsiasi progetto di civiltà.

 

Case impopolari 

di Roberto Marzano

Perché nessun uomo dovrebbe abitarci
figuriamoci un bambino che ha solo sei giorni
il tetto ondulato col vento si schioda
trasforma in ghiacciaia quell’unica stanza
non più di tre passi, una sedia e un secchio.

Un freddo bastardo morde le ossa 
la coperta non basta, la bombola è finita
il materasso ha le impronte dei calci dell’alba
che sfonda coi pugni la porta di carta
in questo nero febbraio, ortiche negli occhi.

Siam povera gente, nonnulla di peggio
ma c’è un’ingiunzione ricoperta di neve
che ci spinge più in là con i topi in omaggio
in un campo di fango, rumore, gramigna
una fontana impazzita che tossisce e che sputa
acqua buia, giallastra e sguardi traversi
singhiozzi lunghi anni che non trovano sfogo
e va già bene che i gas sono ormai fuori moda
ma è così che ora si fa sui confini
delle inflessibili città dei Gagi.

Nella foto, Roberto Marzano

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