di Chiara Carboni e Martina Galuppo, Charitas Cavanis, Anno LXXXIII n° 1
Il 24 dicembre 1968 la Congregazione delle Scuole di Carità Istituto Cavanis iniziava la sua esperienza missionaria in America Latina. Il 24 dicembre 2018 Charitas Cavanis ha ricordato, dopo 50 anni, questo avvenimento importante. Fra gli eventi che hanno caratterizzato il 2018, la Giornata della Memoria presso Aula Magna dell’Istituto Cavanis di Venezia, dove gli studenti del Liceo Classico e Scientifico e della terza media hanno partecipato agli incontri tenuti dai professori Chiara Carboni, Martina Galuppo, Beatrice Siviero e Andrea Valleri sul tema “La bellezza ha sconftto la morte. Conoscere contro l’oblio: Tamara Deuel”. L’artista e poetessa ebrea lituana è stata ricordata partendo dall’intervista che concesse nel 2006 all’amico poeta Roberto Malini, riportata nel libro di Salvatore Giannella “Operazione salvataggio” (Chiarelettere, Milano 2014). La professoressa Siviero ha presentato agli studenti anche la grande raccolta di dipinti, disegni, incisioni e sculture degli Artisti dell’Olocausto, realizzata dallo stesso Roberto Malini – Premio Speciale Giovanni Rotondi 2018, Sezione Mecenatismo – e da lui donata allo Stato italiano per il Museo Nazionale della Shoah di Roma.
Conoscere contro l’oblio
da Charitas Cavanis, Trimestrale Congregazione delle Scuole di Carità Istituto Cavanis – Anno LXXXIII n° 1 – pag. 17, Cronaca di Venezia
Martedì 30 gennaio, nell’Aula Magna dell’ Istituto Cavanis di Venezia gli studenti del Liceo Classico e Scientifico e della terza media hanno partecipato agli incontri tenuti dai professori Chiara Carboni, Martina Galuppo, Beatrice Siviero e Andrea Valleri sul tema “La bellezza ha sconfitto la morte. Conoscere contro l’oblio: Tamara Deuel”, nell’ambito delle manifestazioni patrocinate dal Comune di Venezia per il Giorno della Memoria. L’intento degli insegnanti era volto ad attualizzare quella che temiamo sia diventata solo una routine o un noioso dovere. Per gli studenti più giovani, la prof.ssa Carboni ha avviato una riflessione in particolare sul ruolo della propaganda nell’affermazione del nazi-fascismo e sui metodi allora utilizzati a tale scopo, in considerazione del fatto che oggi vi sono strumenti estremamente più efficaci per la diffusione capillare delle idee, strumenti che i giovani devono imparare ad utilizzare in modo consapevole e con spirito critico. Il pericolo dell’affermazione di idee razziste e xenofobe e, in generale, del rifiuto della diversità, è estremamente attuale. Per gli alunni del triennio, l’intervento del prof. Valleri è stato incentrato sulle motivazioni storiche che hanno determinato eventi così drammatici e che, ancor oggi, nonostante la mole di documenti a nostra disposizione, sono contestati da posizioni negazioniste. A seguito delle presentazioni di carattere storico-antropologico, le docenti Galuppo e Siviero, hanno trattato il tema della Memoria attraverso l’arte. Il primo momento, presentato dalla prof.ssa Galuppo, ha visto la partecipazione diretta di alcuni studenti dei licei classico e scientifico: Maddalena, Martina, Fosca, Lucilla e Tommaso. Al centro della presentazione, la figura della pittrice e poetessa lituana Tamara Deuel, deportata quand’era bambina e sopravvissuta all’Olocausto. In un contesto simbolico-evocativo, fatto di un’alternanza di immagini, oggetti, colori e suoni, gli studenti hanno dato lettura di brani autobiografici e poetici scritti dall’artista. Una sorta di viaggio, partito da una primissima infanzia serena e sfociato all’improvviso in un inferno. La Deuel ha dipinto da adulta quello che avevano visto i suoi occhi di fanciulla, raccontando attraverso la pittura i propri ricordi e servendosi dell’arte e della poesia come strumento contro l’oblio. La prof.ssa Siviero ha sottolineato poi come il pittore Giorgio Celiberti abbia tratto ispirazione dalla toccante esperienza raccontata graficamente dai “bambini di Terezin”, vissuti nella cittadina a 60 km da Praga, la cui grande fortezza fu trasformata dai nazisti in campo di concentramento. La docente ha messo in evidenza anche la figura di Roberto Malini, scrittore ed attivista dei diritti umani, che ha creato una collezione di dipinti di artisti ebraici sopravvissuti o scomparsi nei lager. La mattinata si è conclusa con le riflessioni di P. Giuseppe Leonardi, che nel suo intervento ha saputo riattualizzare gli eventi di quegli anni, rievocando in modo nitido e toccante il torbido clima poi sfociato nella Shoah.
Chiara Carboni e Martina Galuppo – Docenti
Nelle foto, l’artista e poetessa sopravvissuta ai lager Tamara Deuel con Roberto Malini, l’italiano che ha salvato l’arte dell’Olocausto (credit Giacomo Giannella / Streamcolors); “Kaddish”, dipinto di Tamara Deuel che fa parte della collezione “Artisti dell’Olocausto” (Roma, Museo Nazionale della Shoah).