di Roberto Malini
Sono molto orgoglioso dell’opera “Selva di luce”, che ho scritto insieme a Steed Gamero. Prima di tutto, perché esprime in un’allegoria fiabesca, sospesa fra storia e antiche tradizioni spirituali, valori veri, concreti, che nel nostro impegno di difensori dei diritti umani, viviamo ogni giorno, insieme ad altri autori-attivisti di tutto il mondo. Valori come la solidarietà, l’attenzione all’ambiente a ai diritti di individui e popoli, la cultura della memoria e della civiltà. Nelle pagine del romanzo poetico – ne abbiamo definito la forma come “poema non cantato” – c’è molto di noi. Ci sono l’amicizia e la solidarietà. C’è quel coraggio che somiglia a follia positiva e accomuna gli Human Rights Defender di tutto il mondo, i quali senza mezzi, senza sostegno, senza legami con la politica e le istituzioni fanno spesso la differenza. Se ci si affida a questi sentimenti, come fa Steed, come fa la nostra piccola rete di “amici di chi non ha amici”, la vita diventa per davvero una favola, dove chi è innocente, ma condannato da una società spietata, ha la possibilità di vivere “felice e contento”. Sono altrettanto orgoglioso dell’affinità che Caritas Italiana ha mostrato verso l’opera e il progetto. Le parole del suo Direttore, Don Francesco Soddu, ci accompagnano in questa iniziativa in cui la letteratura diventa concretezza del fare: “Sono gocce in un mare di necessità che però possono diventare semi che fanno crescere in tutte le comunità gesti concreti di solidarietà in forme molteplici, come il progetto che voi autori avete voluto condividere con noi”. Su questa strada, Steed, Dario, Francesco, Alberto, Daniela, io e tutti i nostri amici affermiamo con vera fiducia che “Ce la faremo!”. Ce la faremo quando – anche grazie a iniziative importanti come quella di Caritas Italiana, “Emergenza coronavirus, la concretezza della carità” – saremo fuori pericolo insieme a chi è povero, emarginato, perseguitato abbandonato. E insieme ai giusti, come i volontari di Caritas Italiana, che si danno da fare ogni giorno (con la stessa audacia e la stessa determinazione degli eroi di “Selva di luce”) perché nessuno resti da solo.