di Roberto Malini
Pesaro, 1 agosto 2020. Ieri sera è morto in un tragico incidente d’auto il grande attivista umanitario, educatore e promotore culturale Patrick Leuben Mukajanga, Premio Makwan 2013 e candidato al Premio Nobel per la Pace 2018. Ha salvato dalla povertà e dall’abbandono innumerevoli bambini, ha consentito a decine di profughi perseguitati in patria di ottenere asilo in paesi sicuri, ha diffuso instancabilmente una cultura di pace, solidarietà e civiltà. Patrick era mio fratello. Una delle persone a cui volevo – e voglio – più bene al mondo. Il suo cammino prosegue parallelo al mio, al nostro, ogni volta che faremo qualcosa di buono per una persona in pericolo o anche solo in difficoltà. E prosegue nella luce dei Giusti. Mi è stato accanto in decine di azioni umanitarie e ha ispirato la mia migliore poesia, che in alcune occasioni ha portato, con la sua voce carica di umanità, nelle scuole del suo paese, l’Uganda. Chi l’ha conosciuto, chi l’ha amato, ha avuto ogni giorno il privilegio di ascoltare il canto di un’anima meravigliosa, di un essere umano che ha vissuto come un angelo. Non ti dico addio, mio caro fratello, ma arrivederci.