di Roberto Malini, Dario Picciau
Ottobre è il mese del poeta Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011). Il 10 ottobre 2021 cade il centenario della sua nascita. Per celebrarlo, Dario e io abbiamo scelto di non far uso di parole, ma di un fiore (una poesia grafica) che abbiamo disegnato per lui ed è diventato “il suo fiore”.
Quando abbiamo iniziato a pensare a un simbolo della poesia e contemporaneamente del pensiero di Andrea Zanzotto, ci è balzato subito alla mente il concetto di “paesaggio”, perché Zanzotto è universalmente considerato come il sublime “Poeta del paesaggio”.
Nel paesaggio del poeta, tuttavia, l’uomo non risulta sempre in armonia con l’ambiente naturale (di cui, anzi, è il primo distruttore), al punto che Zanzotto si chiese se non vi fosse “un male segreto della natura stessa, tale da aver permesso che da lei avesse origine ‘questo’ uomo” (Uno sguardo dalla periferia, in Prospezioni e consuntivi, 1972).
Fra i versi di Andrea Zanzotto il paesaggio è spesso quello della guerra, un territorio violato dall’arroganza e dalla violenza della dittatura, percorso da persone vere e fantasmi, riflessi di vite annientate, “dalla Grande Guerra alla Resistenza; dalla guerra del Vietnam alla guerra fredda tra superpotenze; dal disastro del Vajont alla strage della Stazione di Bologna; dal bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki all’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl”. E tuttavia “tra pezzi di guerra sporgenti da terra, / si avvicenda un fiore a un cielo / dentro le primavere delle ossa in sfacelo”. Si avvicenda un fiore a un cielo e quel fiore è il papavero, innocente e “civile”, simbolo degli esclusi e degli uccisi, ma anche di campi sereni, metafore di un futuro in pace o “sussurri di altri universi”: “Papaveri ovunque, ossessivamente essudati”; “Papavero, profumo assente, profumo mentale? / Perché spalanchi l’occhio? / Perché così vivo, unicamente vivo?”; “Fiammelle qua e là per prati / friggono luci disperse ognuna in sé / quelle siamo noi, racimoli del fuoco / che pur disseminando resta pari a se stesso / è zero che dona, da zero il suo vero”. La poesia con cui chiudiamo questa nota si intitola, naturalmente, Papaveri.
In questa visione, il logo Zanzotto 100 rappresenta in una sintesi – vicina alla sua poetica e contemporaneamente attuale – il contenuto di una vita dedicata alla poesia e alla civiltà: 1921-2021, un secolo nel suo fiore che rappresenta ancora molto nitidamente il nostro mondo, che è erede del suo.
Roberto Malini, Dario Picciau
Dario Picciau
Artista e regista cinematografico impegnato a promuovere la pace e i diritti umani attraverso l’arte, ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. Affianca al lavoro e alla ricerca, che spaziano dalle arti tradizionali alle nuove frontiere di quelle digitali, un’attività strenua di difensore dei diritti umani, in collaborazione con le Nazioni Unite e l’Unione europea. Premiato con la Targa d’Argento della Presidenza della Repubblica Italiana e la Medaglia d’Oro della Regione Lombardia per l’innovazione apportata al cinema, è membro dell’Accademia Internazionale delle Scienze e Arti Digitali di New York, principale osservatorio mondiale sui progressi della cultura e della creatività in internet e sui meda digitali. Dal 2010 è giudice dei prestigiosi Webby Award e dei Lovie Award, che ogni anno assegnano gli Oscar del Web. Ha co-prodotto e diretto il primo lungometraggio in animazione tridimensionale europeo, L’uovo, vincendo numerosi premi ai Festival cinematografici internazionali. Successivamente ha diretto il film-documento In viaggio con Anne Frank, coproduzione Mediaset, Zdef, Art’è patrocinata dal Memoriale Yad Vashem di Gerusalemme. Per Mediaset ha creato la “Digital History” (ricostruzione tridimensionale di luoghi ed eventi storici) e poco dopo il Living Comic System, innovazione assoluta nel campo del graphic novel digitale la cui opera Helga Deen è lodata dalla testata vincitrice del Premio Pulitzer The Guardian. Dal 2015 è Artista Laureato, onorificenza conferitagli dal governo della Sierra Leone. Dal 2010 ha fondato e dirige tutt’oggi LibriVivi, una realtà che valorizza i protagonisti della letteratura, del teatro, dell’informazione, dello spettacolo con particolare attenzione al valore e alle potenzialità espressive della voce attraverso i grandi interpreti e i personaggi del cinema, del teatro e dell’intrattenimento italiani. Sotto la sua direzione LibriVivi ha prodotto e co-prodotto anche in collaborazione con Audible Studios, più di cinquecento opere audiolibri e audiolibri in stile cinema tra cui Harry Potter di J.K.Rowling, la punta di diamante del settore ascoltata da milioni di italiani, le serie ufficiali in stile audio-cinema, il format create da Picciau, di Alien e X-Files prodotti da 20th Century Fox e Audible, The Sandman, una produzione Audible Studios e DC Comics che ha coinvolto più di centoventi attori per la drammatizzazione della sceneggiatura scritta da Neil Gaiman, “Le mani sul mondo” di Roberto Saviano, così come le opere di alcuni fra i più importanti scrittori contemporanei nazionali e internazionali quali Jonathan Coe, Jonathan Safran Foer, Manuel Vázquez Montalbán, Gianrico Carofiglio e molti altri.
Roberto Malini
Poeta, scrittore e artista, lavora da tanti anni all’innovazione e alla sincerità del linguaggio letterario, che considera come uno degli strumenti più potenti e versatili per cambiare la società. Uno strumento in grado di orientarla verso il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, la ricerca della pace, dell’uguaglianza e di una nuova
evoluzione del pensiero, compatibile con la sopravvivenza dei popoli sul pianeta ove coesistono. Poeta laureato dalle istituzioni della Sierra Leone, ha ricevuto encomi e patrocini dall’Alto Commissario per i Diritti Umani, dall’UNESCO, dall’UNICEF, dal Consiglio dell’Unione europea, dalla Commissione europea e da altre importanti istituzioni internazionali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari in Italia e all’estero. È coautore di film, documentari, videoistallazioni, graphic novel di Dario Picciau, con cui ha condiviso premi e inviti a importanti festival cinematografici. È leader di EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani. “Cacciatore di quadri dell’Olocausto” – così lo ha definito il giornalista e scrittore Salvatore Giannella – ha raccolto e donato allo Stato italiano più di duecento opere realizzate da artisti assassinati nei lager nazisti o sopravvissuti all’Olocausto. La collezione è conservata presso il Museo Nazionale della Shoah di Roma. Ha donato inoltre più di cento opere al Thesaurus Memoriae della Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta, con cui collabora a iniziative per la Memoria della Shoah. Per la sua opera di salvataggio dell’arte dell’Olocausto ha ricevuto il Premio Rotondi – Mecenatismo 2018.