di Roberto Malini
L’11 marzo è la Giornata europea delle vittime del terrorismo. Sono esseri umani la cui vita è stata stroncata dall’odio e dalla follia. Non dimentichiamole. Dalla mia raccolta di poesia “Ba ta clan” (2016, Lavinia Dickinson Edizioni). La traduzione in inglese è di Glenys Robinson, che ringrazio con tutto il cuore.
Quando finì la musica
Quando finì la musica
esplose il cuore di una stella.
Il drago svanì dalla scena.
I ragazzi conclusero
uno a uno le danze
tra raffiche di grida e proiettili.
Come ragni di carne le mani
strisciavano
sotto i kilim.
La morte era fra il pubblico
impettita come un buttafuori,
la morte, jinn dagli occhi di piombo,
spalancati e profondi come tombe,
la morte che ferma il tempo.
Nel frastuono la notte si finse morta,
si stese lunga per terra
fra i cadaveri
e perse il silenzio
per sempre.
***
When the Music Ceased
When the music ceased,
the heart of a star exploded.
The dragon vanished from the stage.
One by one, the young people
finished the dances
among a volley of screams and bullets.
Like spiders of flesh the hands
crawled
under the kilim.
Death was lurking among the audience,
standing stiffly like a bouncer,
death, jinn with the leaden eyes,
open wide and deep as graves,
death, that makes time stand still.
Amidst the roar, Night pretended to be dead,
she lay on the ground
among the corpses
and silence was lost
for evermore.