di Roberto Malini
Oggi è il 17 maggio, la Giornata Mondiale contro l’omofobia. L’omofobia, che ancora dilaga, è la dimostrazione di come la nostra società sia arretrata e di come vi siano tanti pregiudizi da superare. il rifiuto delle diversità, che troppo spesso diventa rabbia o violenza, impedisce all’umanità di aprire la propria mente e perseguire i traguardi più importanti: l’uguaglianza, la pace, la solidarietà reciproca.
Il 17 maggio era il giorno di Patrick Leuben Mukajanga (2 dicembre 1976 – 31 luglio 2020), mio indimenticato fratello, colui che considero il più importante attivista per i diritti umani del nostro tempo. Ogni anno, nella Giornata Mondiale contro l’omofobia, Patrick dava al mondo un esempio di nonviolenza, di coraggio e di civiltà. Nonostante le leggi repressive e l’attività violenta di gruppi omofobi, il difensore dei diritti umani ugandese celebrava nel suo paese quella ricorrenza, dispiegando una bandiera arcobaleno e parlando a tutti dei diritti LGBTQ+. Con le sue sole forze, senza alcun supporto istituzionale, subendo aggressioni verbali e a volte fisiche, Patrick dava speranza alle persone gay del suo paese.
Per tanti profughi, fuggiti da nazioni che perseguitano gay e lesbiche, ha ottenuto anno dopo anno asilo o protezione umanitaria, con azioni civili attuate spesso in sinergia con noi difensori dei diritti umani di EveryOne Group. Patrick è stato anche fra i fondatori del movimento dei Poeti della Lettera al Mondo. “Insieme per un mondo migliore” era la formula di saluto con cui Patrick e io concludevamo i nostri scambi di mail e messaggi. Ed è la formula con cui nella Giornata Mondiale contro l’omofobia saluto i difensori dei diritti umani che si battono in tutto il mondo contro una delle forme più odiose di discriminazione.
Nella foto, Patrick Leuben Mukajanga in una delle numerose Giornate Mondiali contro l’omofobia che ha celebrato in Uganda