“Le donne pandoro”, una poesia di Agata De Nuccio per i 100 anni della Bauli

In occasione del centenario della Bauli, che festeggia un secolo esatto dalla creazione del primo Pandoro, l’azienda alimentare veronese di prodotti da forno accoglie e divulga la poesia Le donne pandoro, opera dell’autrice Agata De Nuccio. «Era notte fonda – scrive la poetessa nella sua pagina Facebook – quando ho pensato a queste parole; tutto è nato da un sorriso colmo di stanchezza e luce, tanta luce. Mi sono immaginata bambina, ho pensato alle donne che lavorano come guerriere, instancabili decise e tenere. Con immenso orgoglio e soddisfazione presento questa poesia, presa in custodia da una grande azienda conosciuta in tutto il mondo. Celebrare i 100 anni della Bauli con i miei versi è un dono di inestimabile valore. Ringrazio Pietro Vanessi per aver aver realizzato l’illustrazione, dolce come una fetta di pandoro. Nobiltà operaia, donne oltre le convenzioni capaci di sognare in grande. Lo meritano, lo meritiamo. È solo l’inizio di questa splendida avventura. La poesia, anima e cuore del mio cuore».

Genova Poesia è lieta di dare spazio a Le donne pandoro. Abbiamo chiesto ad Agata De Nuccio come sono nati questi suoi versi che danno maggior pregio a un prodotto tradizionale di eccellenza e valorizzano contemporaneamente il lavoro di chi lo produce, oggi come un secolo fa. Ecco la risposta dell’autrice:

«La poesia è nata dopo una notte di lavoro. La campagna natalizia inizia a settembre e termina a dicembre. Cento anni dall’intuizione di Ruggero Bauli, migrante in Argentina negli anni della grande emigrazione italiana, che tornò in Italia e diede inizio, dallo scantinato della sua abitazione, alla grande storia del dolce famoso in tutto il mondo. La storia di Ruggero Bauli sarà presente al MEI, Museo delle Emigrazioni Italiane a Genova. Il mio rapporto di lavoro con questa azienda è iniziato quattro anni fa, dopo aver perso il mio lavoro, un lavoro che mai avrei pensato di fare mi ha ridato la dignità. A 50 anni è difficile ricollocarsi nel mondo lavorativo. Io lavoravo in una comunità di pazienti psichiatrici: un lavoro fatto di tanta umanità. Sono stati anni difficili per me. Poi mi sono rimboccata le maniche e ho unito il lavoro alla mia poesia, alla bellezza della nobiltà operaia. È nato questo sogno; a febbraio ho scritto una mail e sono passati mesi senza ricevere una risposta. A maggio mi è arrivata una mail e sono rimasta sorpresa per l’attenzione riservata ai miei versi. Le Donne Pandoro è un omaggio a tutte le donne che attraverso il loro lavoro hanno reso grande questa azienda. I sogni sono come un soffice pandoro lievitano e sanno di buono, di Pace».

Qui di seguito, la poesia Le donne pandoro di Agata De Nuccio e un ritratto dell’autrice

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