di Roberto Malini
Raffaello Sanzio (1483-1520), geniale pittore e architetto del Rinascimento italiano, fu particolarmente attivo nella difesa delle delle antichità romane durante il suo soggiorno a Roma, in qualità di artista e architetto al servizio di Papa Leone X. Raffaello era noto per il suo interesse verso l’arte antica e la sua conoscenza della storia dell’arte. Si impegnò attivamente nella protezione e nella conservazione degli antichi monumenti romani, che spesso venivano saccheggiati al fine di ottenere materiali da costruzione o reperti da vendere al collezionismo. Raffaello scrisse una lettera a Papa Leone X chiedendogli di intervenire per fermare lo scempio delle antichità romane e la loro dispersione. In risposta alla sua richiesta, Papa Leone X nominò Raffaello “Prefetto di tutti i marmi e le lapidi”, concedendo a lui e ai suoi assistenti il compito di sorvegliare e proteggere le antichità romane. Questo ruolo – un titolo noto anche come “Prefetto delle Ruine” o “Prefetto delle antichità” – viene considerato come antesignano del moderno ruolo di Soprintendente egli enti per la tutela dei beni culturali. L’impegno di Raffaello nella difesa delle antichità romane contribuì a creare una maggiore consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale e dell’importanza di proteggerlo per le future generazioni.
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