Razzismo al pesto

di Roberto Malini

Oggi in Italia il razzista non si accontenta di manifestare il suo odio, ma si mostra come un amico dell’umanità, della legalità, del buon senso. Gli organizzatori del Trieste Running Festival hanno annunciato che la maratona di quest’anno si terrà senza la partecipazione degli atleti africani. Intolleranza? Ma no, è a fin di bene, per proteggerli dallo sfruttamento di manager senza scrupoli!

Genova, purtroppo, si distingue anche in questa forma di ipocrisia e i “razzisti al pesto” si pongono come difensori dei valori etici e morali. Per loro migranti e profughi sono “criminali e terroristi”, mentre i difensori dei diritti umani sono un branco di squali che si contendono lauti finanziamenti. Ecco cosa leggo stamattina da parte di una paladina anti-migranti:

“Amici miei… non capisco la situazione degli immigrati in Italia. Quanta ipocrisia su di loro! Salvini sta salvando le loro vite impedendogli di attraversare il mare, costretti a farlo da trafficanti senza pietà ed ecco che lo accusano di essere un uomo malvagio, addirittura un razzista. Abbiamo capovolto i valori veri, sono costernata! E il papa? E i politici che vogliono sostituire gli italiani con gli stranieri? Loro vogliono accogliere, coccolare, viziare gli immigrati, mentre non gliene frega niente di noi italiani che viviamo senza alcuna sicurezza per il futuro. Gli danno 30 euro al giorno, cellulari nuovi, vestiti firmati… mi chiedo se il Vaticano li prenda sul suo territorio… se i politici che li amano tanto a parole fanno poi qualcosa per loro, in privato? No, non fanno niente! E non fanno niente tutte quelle associazioni, quasi 800, sparpagliate sul territorio italiano, affamate di finanziamenti sproporzionati per il loro compito di sfamare e accogliere gli immigrati clandestini. Sono solo affari, per questi signori, solo affari! Voglio vedere se ne esiste anche uno solo che fa qualcosa per loro gratuitamente! Solo affari, non facciamoci raggirare! Curare gli immigrati, invece, dovrebbe essere qualcosa che viene dal cuore, dovrebbe essere volontariato senza ricevere stipendi da favola, oppure è un lavoro strapagato sulla pelle dei bisognosi! Sono stanca di ipocrisie, sono sfinita dalle bugie dei buonisti che crescono ogni giorno e a causa loro siamo ormai un porto aperto a delinquenti e kamikaze. Le leggi dovrebbero essere più dure, come accade in quei paesi dove chi vuole delinquere non ha la vita facile. E poi chi sono, queste migliaia e migliaia di immigrati ben nutriti, palestrati e vestiti con abiti firmati, come i nostri ragazzi non si potranno mai permettere? Gente che spende migliaia di dollari per venire in Italia a godersi una vita che nei loro paesi manco si sognano. Con l’alibi della povertà, delle guerre, dei ‘diritti umani’. Non ci sto! Servono leggi più dure, molto più dure con questa gente”.

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