La festa
di Sara Morea, Valentina Ottonello, Cecilia Greco e Giulia Fresu (Gruppo Pop)
A Londra, il 31 ottobre, durante la giornata di Halloween, Andrea, un ragazzo di 22 anni, stava tornando a casa in bicicletta. Improvvisamente iniziò un terribile temporale.
II giovane cercò di pedalare velocemente per arrivare a casa prima possibile, quando ad un certo punto un gatto rosso gli passò davanti tagliandogli la strada e lui, dallo spavento, cadde a terra.
Quando si rialzò, dato che, per fortuna, non si era fatto male, decise di proseguire verso casa, ma mentre stava per ripartire si accorse che la catena della bicicletta si era rotta, perciò decise di proseguire l’ultimo tratto di strada a piedi.
Dopo 10 minuti finalmente arrivò a casa, completamente bagnato. Prese il suo zaino e cercò le chiavi; solamente quando le trovò e si avvicinò di più alla porta si accorse che sopra lo zerbino si trovava una busta chiusa. Dopo aver visto un lampo si affrettò a raccoglierla e ad entrare in casa.
Posò la busta sul tavolo e andò a cambiarsi mettendosi dei vestiti asciutti.
Poco dopo scese in salotto e per scaldarsi si preparò un the caldo con una zolletta di zucchero, si accomodò su una poltrona e, curioso di sapere cosa contenesse la busta, si preparò per aprirla.
Appena prese la busta tra le mani, però, venne distratto dal continuo squillare del suo telefono, così tornò in camera da letto per prenderlo, ma mentre scendeva le scale per tornare al piano di sotto, improvvisamente sentì un rumore fortissimo provenire dall’ingresso. Si affrettò e vide la porta di casa completamente spalancata e notò anche che la busta era sparita. Iniziò ad avere molta paura.
Qualcuno era entrato in casa sua la notte di Halloween.
Prese il telefono tra le mani per chiamare aiuto e vide un messaggio da parte di un numero sconosciuto: “Se rivuoi la tua busta presentati alla festa del locale che si trova di fronte a casa tua tra 30 minuti, mi raccomando, vieni da solo”.
Pensò che se non avesse seguito le indicazioni del messaggio ricevuto la situazione sarebbe potuta peggiorare, perciò si vestì velocemente e con un po’ di timore si diresse verso la porta per uscire.
Si incamminò verso il locale in questione e mentre camminava continuava a sentire una musica in lontananza che proveniva proprio da lì.
Arrivò con molto anticipo e provò ad aprire la porta d’ingresso, ma il suo tentativo fu vano e la porta non si aprì.
Dopo cinque minuti d’attesa, qualcuno gli passò un biglietto da sotto la porta, lui lo raccolse e lo lesse ad alta voce: “Entra dal retro”.
Così fece, seguì le indicazioni e una volta arrivato davanti alla porta secondaria entrò.
Era tutto buio, ma appena chiuse la porta dietro di sé si accesero le luci e si ritrovò davanti tutti i suoi amici. Uno di loro gli si avvicinò, confessandogli che era stato uno scherzo per farlo partecipare alla festa di Halloween.
Studenti, scrivere per conoscere se stessi e il mondo
di Daniela Malini
L’abilità di scrittura, a scuola, soprattutto al Liceo, rappresenta uno degli scogli più difficili da affrontare. Lo stesso tema d’italiano, così importante per conoscere gli allievi, rischia di diventare un esercizio come tanti, un rito nella migliore delle ipotesi. Manca, nella scuola, l’idea che l’apprendimento possa rappresentare anche un piacere, uno sforzo che dà piacere.
La scrittura espressiva rappresenta uno strumento straordinario di conoscenza di sé e del mondo. Per poter scrivere è prima necessario osservare, non solo gli aspetti esteriori dell’essere umano, ma soprattutto quelli interiori. Ci vuole un pizzico di psicologia, inoltre, per raccontare al lettore le dinamiche sottese ai comportamenti dei vari personaggi. La scrittura, inoltre, in particolare quella individuale, permette ai ragazzi di esprimersi protetti dal mondo rappresentato, una meravigliosa finzione sempre presente quando assumiamo il ruolo di voce narrante.
La storia nasce sotto gli occhi dei ragazzi, nascono suoni, profumi, paesaggi: alcuni sopravvivono ed entrano nella vicenda, altri scompaiono con una semplice cancellatura.
Se poi la scrittura viene realizzata in piccoli gruppi di lavoro, entrano in gioco altre dinamiche, centrali nel processo di crescita: rinunciare a qualcosa, magari a un’idea, per il buon risultato del gruppo, oppure insistere per riuscire ad affermarla; imparare a confrontarsi senza scontri eccessivi, saper ascoltare, imparare a condividere i risultati, uscire dalla dimensione dell’io per entrare in quella del noi.
La nuova iniziativa riservata agli studenti – che Genova Poesia accoglie con la sua consueta, meravigliosa disponibilità – presenta una serie di racconti elaborati in piccoli gruppi di scrittura, che sono stati in seguito raccolti e controllati dal gruppo editing, che cambia nel corso dell’anno scolastico. A ogni gruppo è stato assegnato uno stile musicale (Rock, Pop, Rap, Hip-Hop, Classic, Jazz) e a tutti i gruppi alcuni elementi comuni: un gatto rosso, alcune zollette di zucchero, un forte vento, una catena spezzata, ecc.
La prima stesura è stata condivisa con tutti gli studenti, anche per ascoltare eventuali suggerimenti dei compagni degli altri gruppi.
Successivamente i vari gruppi hanno lavorato in stretto contatto con l’insegnante, che ha una funzione di supervisione: è la fase più complessa, che ancora deve essere migliorata, in quanto le parti del testo da rivedere o le proposte di cambiamento devono essere condivisi con tutto il gruppo.
A tutto questo lavoro si sono aggiunte le opere digitali dell’artista Roberto Malini (due di esse corredano questo breve articolo), che si è prestato a creare dipinti e disegni in A.I. e graphic design ad hoc per ogni storia.