All’attenzione di: Arcidiocesi di Pesaro, Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Regione Marche e Comune di Pesaro
Pesaro, 26 aprile 2023
Il Comitato “Pesaro città d’arte e cultura” trasmette codesto appello all’Arcidiocesi di Pesaro, al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, alla Regione Marche e al Comune di Pesaro affinché si restauri con urgenza la scultura sulla mensola a destra del portale gotico trecentesco del Santuario della Madonna delle Grazie, in via San Francesco d’Assisi, officiata dai Servi di Maria. La scultura ha subito lesioni a causa del sisma di novembre 2022 e dunque presenta sensibili fragilità. È stata messa in sicurezza con alcune assi di legno e un cavo elastico fissato a un perno metallico sulla facciata. Si tratta ovviamente di misure provvisorie. Fatto sta che la scultura non è protetta a sufficienza e la sua delicata struttura rischia di essere compromessa. Un restauro monumentale a regola d’arte è ormai urgente e necessario. Trattandosi di bene culturale rilevante, è auspicabile che lo Stato e gli altri enti pubblici territoriali, come prevede il Codice dei Beni Culturali, concorrano al recupero della scultura e dell’intero Santuario, che ha subito altri danni a causa del terremoto. La storia del Santuario è strettamente legata all’insediamento francescano a Pesaro, avvenuto intorno al 1231. La chiesa di San Francesco – che è diventata Santuario della Madonna delle Grazie solo nel 1922 – risale al XIV secolo e fu consacrata a San Francesco nel 1359. Il tempio fu voluto, nella sua magnificenza, dai Malatesta, che sostenevano l’ordine monastico mendicante francescano. Allo stesso modo, promossero l’edificazione della chiesa di Sant’Agostino e di San Domenico. I portali tardo-trecenteschi che adornano la facciata delle chiese dei tre ordini religiosi sono le uniche architetture scultoree pesaresi di età romanica e gotica. Ecco perché ogni statua deve essere conservata e protetta con estrema cura, non solo come patrimonio della cristianità, ma come patrimonio culturale della città. Nel Settecento la chiesa e il convento furono sottoposti a importanti modifiche esterne e interne; il convento fu ricostruito fra il 1771 e il 1805 su progetto dell’architetto pesarese Giuseppe Tranquilli, allievo del Vanvitelli. Il portale in pietra d’Istria e marmo rosso di Verona, tuttavia, fu mantenuto nel suo aspetto originario. Il Comitato, grazie anche alla consulenza della storica dell’arte Carol Morganti, ha definito le identità delle sculture sul portale: sulla sinistra è ben riconoscibile San Gerolamo penitente, che si batte il petto con la pietra e ha il leone ai suoi piedi. Sulla cuspide si vede San Francesco con il saio e la corda alla vita; il viso del “Poverello di Assisi” è rovinato. Nella lunetta, ai lati della Vergine con il Bambino, si vedono San Pietro e, di nuovo, San Francesco. Il santo che necessita di restauro monumentale è situato sulla mensola destra e ha una fisionomia che potrebbe essere quella di Sant’Antonio da Padova, entrato verso il 1220 nell’ordine francescano e frequentemente rappresentato accanto a San Francesco. In molti casi, inoltre, a lato della Vergine con il Bambino. Antonio è riconosciuto come il santo più importante dell’Ordine dei Frati minori, dopo il fondatore. Con queste premesse, che esprimono solo in parte il valore storico e artistico del portale, chiediamo che non si indugi oltre e si restituisca al santo, tramite restauro monumentale, la sua integrità.
In fede, Roberto Malini, Comitato “Pesaro città d’arte e cultura”
Nelle foto di Fabio Patronelli, la scultura trecentesca messa in sicurezza con misure provvisorie e la lunetta con, ai lati, San Gerolamo e il Sant’Antonio in attesa di restauro