“La bellezza rimane”, ecco i Primi Premi: Mariëlle Matthee

La poesia moderna e contemporanea olandese, in Italia, non è abbastanza nota. Pochi conoscono autori come Willem Kloos e il movimento dei Tachtigers. Ancora meno letti o studiati sono, da noi, i versi di Ida Gerhardt, autrice che vedeva nelle forze della natura sottili o poderose metafore dell’esistenza umana. Mariëlle Matthee è una poetessa universale, che non può essere inquadrata in alcuna scuola, eppure si sente nei suoi versi l’anima dei Paesi Bassi, dove da secoli – in poesia come nelle arti plastiche – è l’ambiente ad accogliere e spesso a generare l’esperienza degli esseri umani e della civiltà. La giuria del Premio Internazionale di Poesia “La bellezza rimane” ha deciso all’unanimità di assegnare il primo premio a Mariëlle, per la sua capacità di esprimere in poesia il valore della bellezza legata al mondo naturale. Questa notevole poetessa, tuttavia, esprime contemporaneamente importanti valori civili, nei suoi versi. La poesia di Mariëlle che abbiamo premiato si intitola “Radici” ed evoca una sensazione di connessione profonda con il mondo sotterraneo e notturno da cui sorgono la vita e contemporaneamente le nostre emozioni più arcane. L’immagine finale del cuore che sussulta e del fiato che si dipana in volute è indimenticabile, con i suoni antichi che riecheggiano nell’aria e un ritorno alle origini dell’universo, mostrando come linguaggio, natura, spiritualità e civiltà si compenetrino e dipendano gli uni dagli altri.

Mariëlle Matthee è una scrittrice, ricercatrice e poetessa dei Paesi Bassi, con interessi ed esperienza legati al diritto internazionale – in particolare ambientale – e alla letteratura inglese, discipline che hanno spesso un ruolo significativo nel suo lavoro letterario.

Ecco la poesia premiata “Rootwords” (“Radici”)

Radici

Ho letto le parole e le ripongo
sotto i mattoni
dove strisciano
come vermi lungo una radice finché
si deliteralizzano tra i rizomi,
simpatizzando con i funghi

Parole, un tempo chiare e vere,
ora scivolano soltanto
non più comprese

Dalla notte verde della foresta il tubare dei colombi chiama,
i campi si illuminano come arazzi fumiganti
in risposta al tuo arrivo, un cervo alza la testa così rapidamente
che il tuo cuore sussulta
e il tuo fiato si dipana in volute
fra suoni antichi che riecheggiano in aria
nel verbo primordiale

Ah

Mariëlle Matthee – trad. R. Malini

***

Rootwords

I have read the words and wipe
them under the bricks
where they slide down
like worms along a root until
they deliteralize among the rhizomes,
sympathising with fungi

Words, once clear and true,
now only slip
no longer understood

From the green forest night the cooing of pigeons calls
the fields light up like steaming tapestries
in response to your arrival, a deer lifts its head so fast
that your heart falls
and your breath turns in circles
on ancient echoing sounds in the air
into the primal word

Ah

Mariëlle Matthee

Dipinto digitale di R. Malini  

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