Meraviglie di Genova nei versi del Luchetto 

Il poeta Luchetto (noto anche come Anonimo Genovese), attivo a cavallo fra il Duecento e il Trecento, è l’autore di una raccolta di liriche volgari e latine scoperte nel 1821 da Matteo Gaetano Molfino e tramandate nel codice che prende il suo nome, conservato presso l’Archivio Storico del Comune di Genova. L’abbondanza della sua produzione in versi in lingua ligure ne fa l’autore più rappresentativo della letteratura delle origini in tale idioma. GenovaPoesia propone due strofe dal componimento 138 del Codice Molfino, De condicione civitate Janue, loquendo con quedam domino de Brix, scritto come risposta a un oste bresciano che chiedeva al Luchetto notizie sulla città di Genova. La traduzione è di Roberto Malini.

Zenoa è ben de tal poer

Zenoa è ben de tal poer
che no è da maraveiar
se voi no lo poei saver
per da loitam oir contar:

che e’ mesmo chi ne son nao
no so ben dir pinnamente
ni distinguer lo so stao
tanto è nobel e posente.

Genova ha un tale potere

Genova ha un tale potere
che non può meravigliare
se non lo si può sapere
solo a udirne raccontare:

che io stesso vi son nato
ma non so dir pienamente
né distinguerne lo stato
tanto è nobile e possente.

 

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