Scuola. La scrittura ci risponde. Arianna Grande, “I giovani e l’apparenza”

Arianna è una lettrice, ma ama anche scrivere, in particolare sui temi del presente. La scrittura è uno strumento molto potente per scendere in profondità e non limitarsi alle semplificazioni che tanto caratterizzano la comunicazione del presente. Ma c’è di più: la scrittura permette al pensiero di prendere strade diverse, nuove, che l’oralità non sempre riesce a scovare. Il testo di Arianna Grande tenta di andare oltre ciò che appare, quando si parla dei giovani e soprattutto ci invita, se non a trovare delle risposte, almeno a porci le domande fondamentali sul malessere dei ragazzi.

I giovani e l’apparenza

di Arianna Grande, III Liceo artistico

Attualmente ci sono sicuramente molte persone che credono nelle nuove generazioni, danno loro fiducia e le sostengono ma, allo stesso tempo, ce ne sono altrettante che ne parlano male e le vedono quasi come facenti parte di una fase di regressione rispetto ad un passato giudicato come migliore. Avremo sicuramente sentito alcuni adulti descrivere i giovani come fragili, indecisi, superficiali e privi di identità. Avendo la possibilità di sperimentare dall’interno e in modo molto più dettagliato tutto ciò e potendomi anche confrontare con altri ragazzi della mia età, non mi sento in grado di smentire completamente queste affermazioni. Sicuramente la nostra generazione è mutata radicalmente in aspetti molto numerosi e differenti ma, per quanto ciò possa risultare a un primo approccio un fattore positivo e rivoluzionario, a uno sguardo attento le cose risultano più complesse. Come sappiamo i mass-media descrivono spesso i giovani come individui poco autonomi, scarsamente disponibili al dialogo e senza grandi ideali, alcune volte addirittura troppo conformisti. Per esperienza personale non posso altro che confermare il fatto che, per gran parte delle volte, sia così. Quello su cui dovremmo però concentrarci è il perché di tutto questo. In quale modo o per colpa di quali fattori non si ha più, anche banalmente, la semplicità di una volta? In questo periodo i giovani non hanno più le priorità di un tempo e spesso finiscono per risultare quasi incoerenti. La verità è che si sta venendo a creare uno stress psicologico tale da modificare in qualche modo la loro maniera di ragionare ed agire. Molti aspetti della vita risultano stressanti solo per questa determinata categoria di età. Spesso essi vengono accusati di menefreghismo e pigrizia solamente perché gli obbiettivi che vengono imposti dalla società attuale stanno mutando in maniera quasi esagerata. Un esempio che possiamo fornire è quello della scuola. Ormai più dei tre quarti della vita di un adolescente sono influenzati dalla scuola e anche il poco tempo libero che rimane a sua disposizione è comunque, in qualche modo, collegato mentalmente ad essa. Vengono assegnate delle grandi quantità di compiti in qualsiasi materia e un brutto voto viene convenzionalmente collegato all’ignoranza. In questi casi lo stress psicologico è tale da portare all’allontanamento dell’alunno da un qualsiasi hobby o passione e, a tutto questo, si aggiunge anche la mancanza di tempo. Nella nostra società è visto ormai tutto, appunto, come una corsa contro il tempo. Non esiste più quella che era la bellezza di godersi gli attimi e non dover per forza pensare ad un qualcosa in particolare:poter liberare la mente ed essere in grado di apprezzare le piccole cose! Come avevo già accennato in precedenza, possiamo notare come spesso la società moderna giudichi senza conoscere appieno la realtà delle cose. Esistono standard in qualsiasi ambito, da quelli che riguardano l’aspetto esteriore, a quelli che riguardano maggiormente gli aspetti più morali e psicologici, che spesso non siamo umanamente in grado di soddisfare. A quanto pare tutta la tecnologia che si è sviluppata in questi ultimi anni ci ha portato ad un livello in cui l’essere umano viene visto essenzialmente come una macchina e, se in un qualche caso dovesse presentare un difetto, non ci sarebbe altra soluzione se non quella di buttarla via. In una società così frenetica non c’è di sicuro il tempo per fermarsi a ripararla o a riflettere sulle cause di questi malfunzionamenti. Sicuramente ci sarà sempre qualcuno in grado di sostituirla. Nessuno è unico. Tutto è solo di passaggio. Nessuno si ricorderà di te. A questo punto come può essere in grado un giovane di stabilire cosa sia davvero importante?

Dipinto di Edvard Munch, “Ragazze sul ponte”

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