Novecento in Liguria – “Dialoghi tra arte e letteratura”: Vico Faggi & Bruno Liberti 

di Fondazione Mario Novaro

Ciclo di incontri Novecento in Liguria – “Dialoghi tra arte e letteratura”, a cura della Fondazione Mario Novaro, in collaborazione con l’Università e il Teatro Stabile di Genova.

Giovedì 29 marzo 2018, ore 16,30
Foyer del Teatro della Corte
Ingresso libero
Vico Faggi & Bruno Liberti
Conferenza a cura di MARIA TERESA ORENGO

La conferenza di Maria Teresa Orengo su “Vico Faggi & Bruno Liberti”, inizialmente prevista il 1 marzo e annullata causa allerta meteorologica, è stata rinviata a giovedì 29 marzo, sempre alle ore 16,30 nel foyer del Teatro della Corte. Con questo appuntamento si conclude l’undicesima edizione del ciclo “Novecento in Liguria”, organizzato dalla Fondazione Mario Novaro in collaborazione con l’Università e il Teatro Stabile di Genova. La rassegna, dedicata come l’anno scorso ai “Dialoghi fra arte e letteratura”, riprende l’impostazione interdisciplinare che collega scrittori ed artisti visivi, indagati nella reciproca influenza creativa. Gli incontri sono arricchiti da proiezioni e letture, volti a valorizzare aspetti meno noti della cultura in Liguria.

• La storica dell’arte Maria Teresa Orengo illustra lo scambio intellettuale tra Vico Faggi (1922-2010) e Bruno Liberti (1938), rispettivamente poeta e pittore. Liberti insieme a Luigi Maria Rigon negli anni Settanta fondò il Movimento ICON, che nel 1979 diede vita a un’importante performance alla Galleria Rotta di Genova, presentata appunto da Vico Faggi. In quell’occasione i due artisti realizzarono insieme e in presenza del pubblico una grande tela (3,5×2 m.) intitolata Abbadon, ispirata all’Apocalisse di Giovanni dove così si chiama l’angelo sterminatore. In Italia non era mai accaduto niente di simile: due artisti si mostravano nell’atto creativo di un’unica opera, condividendo per giorni e giorni l’operatività fisica e mentale con chi aveva voglia di osservarli. Liberti, Rigon e Faggi condividevano una riflessione alla ricerca della bellezza, condotta partendo dall’ideale classico ellenico ed espressa attraverso il nudo. La bellezza, intesa non solo come canone estetico ma etico, era da loro considerata come una forma di vero e proprio riscatto. L’esperienza del Movimento ICON legò Faggi e Liberti in un’amicizia destinata a rafforzarsi negli anni.

• Vico Faggi (pseudonimo di Alessandro Orengo e padre di Maria Teresa, l’autrice della conferenza), nato a Pavullo nel Frignano nel 1922, ricoprì per tutta la vita il ruolo di magistrato, svolgendo la professione prima a Brescia e poi a Genova, dov’è stato giudice alla Corte d’Appello fino al 1992. Parallelamente non smise mai di coltivare la sua passione per la scrittura, la poesia, il teatro e per l’arte, avendo iniziato giovanissimo un’attività pubblicistica di critico d’arte, prima di dare alle stampe opere teatrali tra cui Il processo di Savona, Cinque giorni al porto, Rosa Luxemburg, raccolte poetiche come Quaderno partigiano, Corno alle Scale, Fuga dai versi, A Mirta, il saggio Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni, le traduzioni di Plauto, Terenzio, Seneca, Euripide e Sofocle.

• Bruno Liberti, nato nel 1938 a Genova, proviene da una famiglia operaia di Sampierdarena, che asseconda la sua inclinazione mandandolo a bottega dallo scultore Antonio Morera, da cui apprende una solida tecnica e la conoscenza dell’arte classico-accademica. Frequentando il liceo artistico Barabino l’impostazione si scontra con l’approccio contemporaneo di Scanavino, Nobile, Fieschi. Con l’inizio della carriera di pittore e di insegnante, affiorano gli stimoli dell’informale e del surrealismo, come tappe di un percorso verso la propria cifra personale, dove si fanno strada le riflessioni non solo sulla bellezza e la sua distruzione, ma anche sul potere e sulla ricerca di un’ideale purezza rappresentata dall’amato Don Chisciotte.

Maria Teresa Orengo, storica dell’arte specializzata in Museologia e Museografia, lavora presso la Regione Liguria come funzionaria esperta in Beni Culturali. In questa carica, nel corso degli anni, ha contribuito a definire nuove strategie per valorizzare e conservare il patrimonio artistico ligure, rintracciando i legami profondi con le regioni limitrofe, nazionali e internazionali. Tra le mostre curate sono da citare l’antologica Francesco Messina. Sculture, disegni, poesie, realizzata nel 2002 alla Stazione Marittima di Genova, Arte a Palazzo: la collezione Wolfson 1880-1945, inoltre Turismo d’autore. Artisti e promozione turistica in Liguria nel Novecento (con Franco Sborgi, 2008), Pubblicità e propaganda. Ceramica e grafica futuriste (con Gianni Franzone, Matteo Fochessati e Silvia Barisione nel 2009).

INGRESSO LIBERO

La comprovata partecipazione alle conferenze dà diritto all’acquisizione di CFU nell’ambito dei Corsi di Laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali e Magistrale in Storia dell’arte.

Per ulteriori informazioni:
Fondazione Mario Novaro, Corso Aurelio Saffi 9/11 – Tel. 010/5530319

Nelle foto, Vico Faggi, “Da Ovidio, Corinna”

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